Se anziché vino fosse aceto ? Andiamo indietro !
… vino della pace nei campi e nelle case
Mentre inquadravo, un’ auto che veniva in direzione rallentava anziché liberare il campo in fretta … la foto è mossa. (Alla guida, quando la macchina è passata accanto, stava il Parroco. Che ho riconosciuto. Tutti e due stavamo andando alla chiesa. Nella indifferenza reciproca. Durante e poi. Conserviamo, infatti, una “SANTA PAZIENZA” !)
“La pazienza di Gesù non consiste in una stoica resistenza nel soffrire, ma è il frutto di un amore più grande”.
San Paolo, ha ricordato Francesco, “congiunge strettamente amore e pazienza”: “Dio, di fronte alla nostra infedeltà, si mostra lento all’ira: anziché sfogare il proprio disgusto per il male e il peccato dell’uomo, si rivela più grande, pronto ogni volta a ricominciare da capo con infinita pazienza.
Questo per Paolo è il primo tratto dell’amore di Dio, che davanti al peccato propone il perdono. Ma non solo: è il primo tratto di ogni grande amore, che sa rispondere al male col bene, che non si chiude nella rabbia e nello sconforto, ma persevera e rilancia”.
“Alla radice della pazienza c’è l’amore”, ha sintetizzato il Papa citando Sant’Agostino: “Uno è tanto più forte a sopportare qualunque male, quanto in lui è maggiore l’amore di Dio”.
“Non c’è migliore testimonianza dell’amore di Cristo che incontrare un cristiano paziente”, ha assicurato Francesco: “Ma pensiamo anche a quante mamme e papà, lavoratori, medici e infermieri, ammalati che ogni giorno, nel nascondimento, abbelliscono il mondo con una santa pazienza! Come afferma la Scrittura, ‘è meglio la pazienza che la forza di un eroe’”.
(E se la pazienza presente con forza in alcune persone fosse per nascondere malefatte ?)
“Siamo spesso carenti di pazienza”. Lo ha detto il Papa.
“Nel normale siamo impazienti tutti” … ci viene istintivo spazientirci e rispondere al male col male: è difficile stare calmi, controllare l’istinto, trattenere brutte risposte, disinnescare litigi e conflitti in famiglia, al lavoro, nella comunità cristiana. …
Ma “la pazienza non è solo una necessità, è una chiamata: se Cristo è paziente, il cristiano è chiamato a essere paziente”: e ciò, per il Papa, “chiede di andare controcorrente rispetto alla mentalità oggi diffusa, in cui dominano la fretta e il ‘tutto e subito; dove, anziché attendere che maturino le situazioni, si spremono le persone, pretendendo che cambino all’istante”.
“Non dimentichiamo che la fretta e l’impazienza sono nemiche della vita spirituale”, il monito del Papa: “Dio è amore, e ci ama non si stanca, non è irascibile, non dà ultimatum, Dio è paziente, Dio sa attendere”. “Pensiamo al racconto del Padre misericordioso, che aspetta il figlio andato via di casa”, l’esempio scelto da Francesco: “soffre con pazienza, impaziente solo di abbracciarlo appena lo vede tornare; o pensiamo alla parabola del grano e della zizzania, con il Signore che non ha fretta di sradicare il male prima del tempo, perché nulla vada perduto”.
“La pazienza ci fa salvare tutto!”, ha esclamato Francesco a braccio a proposito della pazienza come “forza mite”, che ci ricorda come “è proprio della virtù cristiana non solo operare il bene, ma anche saper sopportare i mali”.
“Un bell’esercizio è anche quello di portare a lui le persone più fastidiose, domandando la grazia di mettere in pratica nei loro riguardi quell’opera di misericordia tanto nota quanto disattesa: sopportare pazientemente le persone moleste”.
(“L’albero si conosce dai frutti”)
“Noi abbiamo l’abitudine di catalogare le persone con gli sbagli che fanno: non è buono questo”.
È il monito a braccio del Papa
“Cerchiamo le persone per i loro volti, per il loro cuore, e non per gli sbagli”
quindi, l’invito ad “ampliare lo sguardo, non restringendo il campo del mondo ai nostri guai”, come invita a fare l’ Imitazione di Cristo: “Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze più gravi degli altri, per imparare a sopportare le tue, piccole”, ricordando che “non c’è cosa, per quanto piccola, purché sopportata per amore di Dio, che passi senza ricompensa presso Dio”.
Insegna Giobbe: “Quando ci sentiamo nella morsa della prova è bene aprirsi con speranza alla novità di Dio, nella ferma fiducia che egli non lascia deluse le nostre attese”.
Dal ‘vino’ della Carità deriva la PAZIENZA. “Una forza mite”. (Potere ansiolitico dell’ alcool … Se uno beve troppo si ubriaca o diventa alcolista, se continua a lungo … Poi muore. Se ha dato la sua vita per amore, Dio lo salva ! E può ricominciare … ) “Parla per amore” (E con amore. Direbbe, ancora, Agostino santo !)
Aceto e non vino nell’ ‘ ora ‘ del Signore
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
(Dalla Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
Mc 15. Letta il giorno delle “Palme”)
A Cana. Alle nozze. Quando la “sua ora non era ancora giunta” la “Donna” s’ accorse e comandò ai servi … e il Figlio trasmutò l’acqua in vino
L’ebbrezza di una grande Festa mariana dentro la Settimana Santa. Di Passione.
Ma con l’Annunciazione, il 25 marzo, si ricorda pure San Disma. (Alcuni lo ricordano !)
Viene chiamato Disma il Ladrone “buono” crocifisso che sta alla destra del Crocifisso. Dalla parte di dove sta il sole che nel primo plenilunio dopo l’equinozio di Primavera dialoga con la mutevole vaga luna. Per questa data si fa seria. Piena, rosata. Col disco luminoso di confrontabile grandezza a quello dell’ astro maggiore.
Mentre la luna tramonta dalla parte opposta, dove è collocato l’altro crocifisso, Gesta, a Est sorge il sole.
“Possono parlarsi, corrispondere, … ” È occasione preziosa. Un momento di grazia. Succede al mattino. I Vangeli sinottici ricordano l’ ora terza.
Ancora Marco:
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
Est e Ovest sono in relazione al Signore. (Non secondo le nostre convenzioni. Leggevo di queste cose lunedì mattina… per ricordare e … capire. Ma sono stato disturbato… distratto da altro fino a mezzogiorno.
Nemmeno ricordo il perché ho dipinto il sole e luna nella tavola XII di Lignano. Al tempo sapevo perché si usava fare così … Andrò a ripassare !
… Perfino al Vangelo si può far dire tutto e il contrario di tutto. E allora, CARITÀ !)
Vino & boccone amarissimo !
Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda.
Giuda vende il Maestro. […] Ma questo ci fa pensare a un’altra cosa, che è più reale, più di oggi: Il diavolo entrò in Giuda, è stato il diavolo a condurlo a questo punto. E come finì la storia? Il diavolo è un mal pagatore: non è un pagatore affidabile. Ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione ad impiccarti. […]
Pensiamo a tanti Giuda istituzionalizzati in questo mondo, che sfruttano la gente. E pensiamo anche al ‘piccolo Giuda’ che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro.
“Giuda, dove sei?”. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, ‘il piccolo Giuda’ che ho dentro: dove sei?”. (Omelia da Santa Marta, 8 aprile 2020)
https://www.vaticannews.va/it/vangelo-del-giorno-e-parola-del-giorno/2024/03/27.html
Lo stesso 25 marzo, ricordando quanto mi disse il Sindaco della situazione ambientale in Lombardia, ho pensato alle ferite a Nord Est … e ho maltrattato così un ritaglio di cartone
Pubblicizzata su la Vita Cattolica una mostra sulla “croce”…
Come resistere ?
Il 23 pomeriggio minacciava pioggia. Lo stesso, tardi, sono salito in città.
Ma ad un orario sbagliato …
(Avrei potuto leggere meglio !)
Dal convento è sceso padre Claudio…
(Avrebbe potuto aprire la sala dell’ esposizione !)
Con lui c’era la giovane signora rumena che subito mi ha chiesto:
“Ma non ti ricordi di me ?”
(E allora mi sono ricordato !)
Maria Grazia in sacrestia, mi ha assicurato sulla bellezza dei lavori invitandomi ad attendere…
Mancavano tre quarti d’ora all’ apertura…
No. Torno domani, le ho detto. E così è stato.
BELLISSIME CROCI COLORATE… da sorseggiare con calma. Da tenere in salotto … Occasione di dialogo – non indifferente – con l’ ISLAM !
Protagonista dei lavori maturi è una “sindone” che porta ad un cielo ordinario. Straordinariamente ricche le croci di gloria in terra, dei primi tempi. Il suo lavoro pare risolto in senso contrario …
(Ma andiamo con ordine e calma. Certe cose vanno comprese , nel tempo. A volte non si capiscono mai… Ho delle fotografie. Le rivedremo insieme. Se sarà il caso... E lo sarà !
Chi ha assaggiato il vino buono, in caso di difetto, in “crisi d’astinenza”, può passare a quello cattivo… Ma, difficilmente, torna all’ acqua. Nel caso, forse servirà un buon medico. ” Giusto” e una … terapia d’urto ! Il Signore vuole che ognuno si salvi)
Il 23, quindi, salendo alla città, ho visto alcune cose che mi hanno spedito, con la memoria, al fiasco col vino- aceto-mescolato con acqua e affondato nell’ acqua del Ledra per mantenerlo … al fresco …
Nell’ infanzia, il papà di Elvia, Luigina, Donatella alcune volte mi portava in campo con loro. Era durante le vacanze da scuola… faceva sempre un gran caldo …
Luigi avrebbe senz’ altro preferito un maschietto sveglio, tonico e attivo come le figlie … Come sua moglie Foschina (Ero, invece, flaccido, cieco, svogliato, … pavido. … Malamente conducevo il trattore. Chiudevo gli occhi per via del sole che mi dava tanto fastidio. Fino a diciannove anni non sapevo di avere problemi di vista e procedevo storto. Come adesso !)
Alcuni campi erano in località “TOMBIS”. Il luogo, antico, prossimo e dietro la ex Fonderia Fontanini e la Centrale della luce (il salto, la cascata del Ledra forse bastava a produrre energia elettrica per le esigenze del piccolo villaggio di Lauzacco). Il luogo vicinissimo al “cjasâl”. Un casolare capace di cambiare proprietà e relative forme di vita assai rapidamente. Solitamente disabitato da uomini e donne , ma alcune altre volte, vissuto con intensità da molte specie animali. Umani compresi !
Inutile che dica il piacere del refrigerio all’ ombra … Di alberi. Siepi vitali, al limitare di ogni campo da lavorare…
(Ho sparso, rastrellato e raccolto fieno profumato … più volte. Ma radi gli sfalci. Due, forse tre, all’ anno… e avevano tante mucche da nutrire… anche d’inverno. Tre decenni fa c’erano ancora, nella stalla oltre la strada, di fronte all’ orto. Sempre in questo inizio di Via Palmanova. Mucche, latte e vitellini ).
Ma bando a nostalgie, il progresso e il benessere impongono altro. Rapide manovre, in sicurezza, per altra roba da bere. Da ingoiare volenti o nolenti
Alcuni papaveri, grossi, danno un vino oppiaceo. Droga pesante !
Al ritorno notavo il cielo scuro dietro il “parco giochi del vecchio asilo di nuova proprietà. Macchine e colori sulla sabbiera fer-rugginosa. Se basta !”
(Con Marina, passionaria per euforia congenita di profughi istriani , andando in corriera da Udine alla Villa Manin per il corso propedeutico per restauratori, seduti accanto parlavamo di queste cose. Adesso lei insegna all’ importante Istituto Tecnico … E, ora che il/la covid, le ha tolto la cara zia, ogni altro argomento non la tange e … porta pazienza. Tiene famiglia. Amata e riamata !)
La Domenica delle Palme il vino, nell’ acqua pura dell’ aria (dopo rovesci e vento), è più chiaro
Come promesso alla sacrestana e a me stesso, quanto prima sarei dovuto tornare alla Città. Nel santuario della Madonna delle Grazie.
Faceva un giusto freddo. Piacevole atmosfera … Ma durante la notte il vento aveva tolto il funebre velo … mostrando qualcosa e lasciando immaginare il resto
♣ Che trasparenza: un vino senza corpo di fondo. Filtrato. Ben chiaro !
♣ Visibile, a causa della gru, l’andamento. La progressione dei lavori autorizzati. Da cantiere a cantiere …
(dove andremo a finire ?)
♠ Adesso che la ex collega di studi a Padova non fa più le analisi chimiche per gli acquedotti riuniti e “partecipate”, a riparare la rete dalla dispersione del liquido elemento e dagli inquinanti tossici devo, forse, pensarci e … pagare io ?
Ha ragione don Giuseppe quando mi rimprovera: “Tu confessi sempre i peccati degli altri !”
Alla terza volta, al terzo tentativo, dopo aver visitato la mostra delle croci, sono andato a confessare il “tentativo di soppressione del pastore ad opera di una pecora”…
Il frate servita ha capito … e mi ha dato una assoluzione severa… Andare ad osannare prima di crocifiggere un altra volta il cocciuto pastore!
Avrei potuto scegliere dove e come andare in processione la Domenica delle Palme … in cattedrale o a Lauzacco ? Ho optato per la piazzetta fra duomo e Oratorio della Purità. (Lì fuori c’era anche il nipote di don Alcide con moglie e cane… Così il signor Silvano mi ha erudito sul figlio medico urologo: ogni donna e uomo ha la propria coda di paglia !)
Poi, quel dì di grande Festa che apre alla Pasqua sono sceso per Cargnacco, Lumignacco. A Cortello si poteva traguardare, a causa del nitore dell’ aere, l’emisfero tutto !
Sotto la Villa che fu dei Conti Caiselli e la grande muraglia come poteva essere vista dal Monte Cavallo.
SuvvInvece, Domenica prima di sera, Volveno e io eravamo immersi in questo paesaggio.Era prima di andare, come al solito, a Palmanova. A Messa, più tardi e senza processione !
Conviene quest’ altra aggiunta.
Selvuzzis. Un tempo coi vasti boschi del Comune di Pavia di Udine ( … tralascio la foto in controluce dell’ essiccatoio in fondo alla Via Palmanova come si vede dal Monte Nanos. Ma facciamo qualche decina di metri oltre la tabella, in senso contrario alla stessa.
Inoltriamoci in territorio di Santa Maria. Approvati ed esecutivi sono tutti i documenti per continuare i progetti avviati. Quelli congiunti fra Comuni e Regione . I ” parchi fotovoltaici saranno risorsa per venti/trent’ anni”. Una medicina … Allora PAZIENZA !)
“Bevi, Rosmunda, nel teschio di tuo padre”
Forse temono atti di cannibalismo. Questo motivo potrebbe indurre i predoni a prudenza !
Drammatico è l’umano quando dimentica Dio e si fa diavolo vero . Che spande veleni spacciandoli per nettare, “ebe” … (Mi viene il dubbio di essere ebete. Non si può mai essere sicuri. Meglio dubitare … Ma non della Parola Gesù !)
Aria, acqua, terra e … fuoco. Non è mancato questo elemento. Aggiungo subito il documento.
Attratto da esso, ho percorso nuovamente la strada campestre praticata nell’ infanzia con una certa frequenza e di rado poi. Fino a perdere interesse ! MALE !
La fotocamera o semplicemente l’operatore è inibito, nei pressi. Poco è concesso lungo una precisa direzione. Avrei voluto una foto ricordo volto a Ponente …
♠ I caprioli hanno bevuto quasi tutta l’acqua piovuta dal cielo e raccolta in pozzanghera . Poi lì hanno lasciato le orme nel fango
♥ Abbandonando il luogo, ad un tratto, il serbatoio porta antenne compare preciso. Concorde col tetto. Tutto è ordine e precisione…
(Quanta pazienza hanno gli altri con disordinati come me !)
Il vino di Pietro Pittaro.
Oggi all’ ora nona il funerale dell’ uomo. Non potendo andarci a piedi o in bicicletta … Non volendo andare a Bertiolo, ho bisogno di tempo. Per metabolizzare …
Dopo la festa per i suoi ottant’anni, ci eravamo quasi persi di vista. Eppure … Ho aperto la cartella con lavori lasciati in sospeso. Vulcanico … ma prudente. Preciso… Per un poco si è fidato di un matto … Potrei averlo “tradito”. Ma anche io, per quanto mi aveva insegnato, potrei dire lo stesso. Ora che non c’è più posso dire di aver perso un amico …
(Come scrissi- e più volte ci ho pensato in questi tempi – per i suoi trascorsi con Benois, sarei andato da Putin con Pieri. Per cercare di far pace …
Tuttavia avrei avuto paura di volare su un aeroplanino pilotato da lui …Sobrio per non dire astemio, mai l’ho visto ubriaco… ma temevo altro: la compunzione repentina. Ad esempio … Con la possibilità di precipitare !
Ci sono, invece, persone che non temono di cadere, sicure di poter stare in alto o almeno talmente tenaci e volitive che gli angeli li tengono per aria comunque. Sono e siano benedetti per ciò !
(Qual’è il “miglior padrone ” ?)
Se fossi Papa manderei in missione a Mosca coloro che non temono di cadere con un centinaio di bottiglie russe antiche. E sarebbe pace subito !
I pavidi, invece, cadrebbero subito: la collezione potrebbe finire in cocci e dopo aver perso tutte le immagini di uccelli che solo 15 anni fa popolavano il Friuli, perdere anche il prezioso liquido contenuto
Una vaga possibile idea mi è spuntata dietro le corna al vedere tanti uccelli disegnati. Ma che sono solo un terzo di quelli realizzati…
…
“SU PO, JEVE !” ( SUVVIA, ALZATI … ) A chi lo dice ?
◊Le carte bloccate, ferme da vent’anni. Pazienza. Poco male: importante è che non si fermino gli “uomini illustri che sono i padri della nostra stirpe “ !
(Quale stirpe ?)
Come canarino giallo ma impreciso, potrei mettermi solo a ragliare, al posto di cantare.
Inoltre anche se mi dessero centoni verdi al posto della lattuga fresca, liquori al posto dell’ acqua pura, continuerei a RAGLIARE.
Altro modo di esprimermi mi è precluso: tolto il suono mi hanno infilato e lasciato in gabbia coi dubbi !
Allora, faccio ciò che riesco: RAGLIO di continuo !!!
Per stare con Volveno, ho passato il Venerdì Santo a cantare e a bere. Dimentico della Via Crucis con le meditazioni del Papa
Ricordava Novella Del Fabbro, forse dalla Radio (Spazio 103) diocesana, di come un tempo i suoi compaesani di Giviano o altri di Carnia dopo la Passione delle “tre” compensassero con vino la stessa quantità di sangue persa da Nostro Signore.
In tal modo, dopo l’euforia iniziale a consolare, entravano in uno stato di prostrazione, profonda. Ima, da inferi
(Non potendo lavorare in terra, per non svegliare il Signore)
… si risvegliavano (alcuni!!!) un poco storditi solo per la prima Messa di Pasqua. Del giorno di Pasqua !
Nel modo dei carnici, dopo la suggestiva azione liturgica col giovane Paschini nel duomo di Palmanova avevamo cominciato col bere anche noi due “animatori”... Ma poi, constatato dal vivo che la zia di Cargnacco è sopravvissuta al reimpianto del pacemaker in costato avvenuto in giorno santo, è prevalso il …”buon senso”.
Era un poco sconsolato il caro don Angelo (il Vicario foraneo del Friuli centrale – Parroco della CP di Palmanova) nel vedere la scarsa partecipazione alla Via Crucis della sera. Già lo scorso anno, con la popolare pratica devozionale ridotta a sette meditazioni, la “gente” era metà del solito. Quest’ anno, sempre con lo stesso sconto, la presenza di fedeli sarà stata di un quarto !
Gli ho detto che potrebbe essere stato a causa delle attese meditazioni del Papa… Anche il Monsignore aveva pensato la stessa cosa…
Meditazione di papa FRANCESCO per la terza stazione:
«Cadrò nella vita, ma con l’amore potrò rialzarmi e andare avanti, come hai fatto tu, che sei esperto di cadute.
La tua vita, infatti, è stata un continuo cadere verso di noi: da Dio a uomo, da uomo a servo, da servo a crocifisso, fino al sepolcro; sei caduto in terra come seme che muore, sei caduto per rialzarci da terra e portarci in cielo.
Tu che risollevi dalla polvere e fai rinascere la speranza, dammi la forza di amare e ricominciare».
…
La sete di Gesù
«Signore», conclude il Papa, «ti preghiamo come i bisognosi, i fragili e i malati del Vangelo, che ti invocavano con la parola più semplice e familiare: con il tuo nome.
Gesù, il tuo nome salva, perché tu sei la nostra salvezza.
Gesù, sei la mia vita e per non perdere la rotta nel cammino ho bisogno di te, che perdoni e rialzi, che guarisci il mio cuore e dai senso al mio dolore.
Gesù, hai preso su di te il mio male e dalla croce non mi punti il dito contro, ma mi abbracci; tu, mite e umile di cuore, risanami dal livore e dal risentimento, liberami dal sospetto e dalla sfiducia.
Gesù, ti guardo in croce e vedo spalancarsi davanti ai miei occhi l’amore, senso del mio essere e meta del mio cammino: aiutami ad amare e perdonare, a superare l’insofferenza e l’indifferenza, a non lamentarmi.
Gesù, sulla croce hai sete, ed è sete del mio amore e della mia preghiera; ne hai bisogno per portare a compimento i tuoi progetti di bene e di pace.
Gesù, ti rendo grazie per quanti rispondono al tuo invito e hanno la perseveranza di pregare, il coraggio di credere e la costanza di andare avanti nelle difficoltà.
Gesù, ti presento i pastori del tuo popolo santo: la loro preghiera sostiene il gregge; trovino tempo per stare davanti a te, conformino il loro cuore al tuo.
Gesù, ti benedico per le contemplative e i contemplativi, la cui preghiera, nascosta al mondo e a te gradita, custodisce la Chiesa e l’umanità.
Gesù, porto davanti a te le famiglie e le persone che stasera hanno pregato dalle loro case, gli anziani, specialmente quelli soli, gli ammalati, gemme della Chiesa che uniscono le loro sofferenze alla tua.
Gesù, questa preghiera di intercessione raggiunga le sorelle e i fratelli che in tante parti nel mondo soffrono persecuzioni a motivo del tuo nome; coloro che patiscono il dramma della guerra e quanti, attingendo forza in te, portano croci pesanti.
Gesù, con la tua croce hai fatto di tutti noi una cosa sola: stringi nella comunione i credenti, infondi sentimenti fraterni e pazienti, aiutaci a collaborare e a camminare insieme; custodisci la Chiesa e il mondo nella pace.
Gesù, giudice santo che mi chiamerai per nome, liberami dai giudizi temerari, dai pettegolezzi e dalle parole violente e offensive.
Gesù, prima di morire dici: “è compiuto”. Io, nella mia incompiutezza, non potrò dirlo; ma confido in te, perché sei la mia speranza, la speranza della Chiesa e del mondo.
Gesù, ancora una parola voglio dirti e continuare a ripeterti: grazie! Grazie, mio Signore e mio Dio.