Ritratto del padre

Voler farne il ritratto del padre è un perseverare diabolico.ritratto del padre Enzo

Il “sudore della fronte” non c’è eppure il mio papà ( Vincenzo detto Enzo) ha faticato tanto per darmi tutto quanto gli è stato possibile. L’ho maltrattato , ma non ho rimorso. Anche l’ingratitudine del figlio era compresa nel prezzo!

È morto “anzitempo” il 10 agosto-san Lorenzo. (In qualche modo ho inteso risarcirlo col piccolo impegno di Rualis).

Io ero solo a “dargli pena”. (Oggi sento la fatica di cinque, + una ! Pensando a lui mi è più facile …)

Il vangelo di oggi 23 marzo fa un ritratto del “Padre misericordioso” ritratto del padre misericordioso

Il brandello di foglio stava nella raccolta dei “bozzetti per quadri”. E questo è il quadro. Già noto!

ritratto del padre mis. 2

“Il figlio prodigo”

Due religiosi, una madre e un padre, figure importanti da poche ore ” SONO TORNATE AL PADRE” per rimirare il ” Suo volto” dal vero e non  solo un ritratto

Così titola “La Vita Cattolica” nel suo sito:

È salito al cielo l’Arcivescovo De Antoni

Si è spento nella sua abitazione l’arcivescovo emerito dell’arcidiocesi goriziana, monsignor Dino De Antoni, dopo aver combattuto contro una lunga malattia.

Mentre “Famiglia Cristiana” ricorda la suora dagli occhi celesti anche col seguente articolo http://www.famigliacristiana.it/articolo/quei-suoi-occhi-come-spicchi-di-cielo.aspx

Allora anche io guardo al cielo e tento un ritrattino a penna e matita di padre e madre

Un crampo notturno al polpaccio mi ha fatto “cigolare” alle tre.

Di fronte a questo e ai dolorini dei giorni scorsi , “IL MEDICO CONDOTTO” nella sua scienza e coscienza mi avrebbe subito detto:«Gianni, dovresti andare ad “accoppiarti”!» (Con altro termine e con verbo imperativo!) Lasciato Prepotto per Lauzacco, mi ha trovato bambino  poi sono … cresciuto !

Il ritratto del padre di Cristina e di Giovanniritratto del padre di cristinaRitratto del padre di Giovanni

Il dottor Enrico (Rinaldi, la sua firma sullo sfondo, copiata da un’antica ricetta) è morto nove anni fa. Qui, libero da ogni possibile condizionamento , ho potuto fissare sul cartone telato il mio ricordo del loro grande papà.

Ho avuto sempre soggezione del dottor Rinaldi  eppure mi ha sempre voluto bene, fin troppo! Anche la sua famiglia, la moglie, i suoi figli non mancano di generoso affetto. Nelle scorse settimane ho voluto preparare il piccolo ritratto con l’intento di far loro piacere. In qualche modo ricambiare il riguardo. Temo però di non aver centrato l’intenzione: l’immagine che ognuno ha del soggetto non può che essere personale. Soggettiva, per definizione!

Non ho consolidata esperienza con la pittura “ad olio”. Me ne servo se proprio devo, al bisogno. Talvolta ho rovinato il lavoro, altre volte l’ho esaltato con effetti sorprendenti. Impensabili, forse venuti per caso!

La materia sfatta e incerta non è solo imperizia:

volevo rendere lo stato del paziente  malato di fronte al medico. Gli opposti sentimenti fra dubbi e certezze. Ansie, speranze; paure e rassicurazioni… Ho fatto e disfatto più volte …con piglio istintivo.

Terminato di scrivere, di annotare qualcosa relativamente al caso precedente, quello della persona in uscita, mentre veniva chiusa la doppia porta dell’ambulatorio, ti accoglieva guardandoti a quel modo.

Durante le lunghe soste in “sala d’aspetto” (attese spesso fatte per quelli della mia famiglia, genitori, nonni o zio Tullio) avevo tempo di ripetermi mentalmente quanto avrei dovuto dirgli, ma al suo cospetto l’impegno si rivelava inutile. Era lui a condurre la conversazione nella maniera giusta fra sorriso e rimprovero. In una dimensione sospesa

Nel suo impegno missionario sapeva sempre cosa fare. Aveva sempre la medicina giusta: né poco né troppo !

Allora gli ho spalmato in fronte due tinte luminose “Giallo Napoli” (derivano dall’antimonio , ma oggi sono mescolanze di ossido e sali di titanio di nichel e cromo  per quello chiaro e di cadmio per il giallo Napoli rossastro) come a dire la certa diagnosi e la precisa cura.

Un ritratto del padre di Cristina e di Giovanni perché loro lo ricordino anche a modo mio.

Ritratto di un altro Enrico detto “CHJ”. Non fu mai padre. Oppure, chissà! ritratto del padre cj

Il signore ritratto una quarantina d’anni fa non fu padre, ma zio di nipoti e molti pronipoti. Anche lui si chiamava Enrico ma era detto CHJ. La scrittura corretta è ‘ CJ ‘ (ero e sono ignorante !). L’ho regalato alla nipote Paola perché lo custodisca  e oggi  le ho chiesto il favore di poterlo fotografare. (Devo avvertirla che l’acquerello si è staccato dal passe-partout. Potrò fare la foto senza vetro ?)

Ritratto di padri ” impossibili” a farsi

Il Signor Benito è il “padre” di Davide che qui pare il corrispondente maschile di “Puffetta”. L’unico che potrà essere padre (se già non lo è)
ritratto del padre puffo

patriarcato Nonino  – disegni/appunti • graffite su carta cm 21 x 29,5

(matita tenera 6B su un foglio sporcato di celeste “come viene viene”. Avrei dovuto colorare il resto di rosa. Così basta e avanza per rendere la prevalenza della “quota”)

ritratto del padre Bardelli

patriarcato Bardelli – disegni/appunti • penna a sfera/biro su carta cm 29,5 x 21

Il padre più prossimo a Davide (si chiama così?) e delle sue sorelle Chiara e Francesca è Antonio Maria

il ritratto di padre in figlio

Ritratti a collage di grandi padri ritratto del padre desio e carnera

Collages e acquerelli su cartaritratto del padre carnera

La statura fisica non conta: lo si capisce dall’affetto delle figlie che è della signora Emanuela Desio e che fu della signora Giovanna Carnera

Ritratto di Padre dalle Scritture: «IO-SONO  IL DIO DI TUO PADRE». Una rivelazione

Aggiungo il commento di Ravasi per letture odierne preso dal Breviario famigliare 1991

ritratto del padre biblico

questo  è a Rualis!

Conclude il ritratto Raffaele Crovi , nella pagina appresso:

La conversione, anzi – ci mette sull’avviso san Paolo -, non è mai finita; il rifiuto del peccato perché dia frutti va continuamente concimato con il coraggio di essere diversi, con la carità e l’amore, con il rigetto delle tentazioni egoistiche. “Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere”, raccomanda san Paolo. Senza umiltà, non si attinge alla grazia della conversione.

(Ero dell’idea di andare al terzo quaresimale in duomo. Ma non ci sono andato. Si parlava di pazienza)