«Giuseppe non temere

Lo sposo è percorso da un dubbio, bisogna decidere. Allora un angelo gli sussurra all’orecchio: «Giuseppe non temere …

… Maria partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù».

Le figure abbozzate stavano già nella “predella” del presepio. Poi mentre la mamma adorava il neonato Bambino, Giuseppe era messo alla prova, ma non aveva nulla da temere: egli è l’ultimo dei giusti dell’Antico Testamento che vive di fede. Per la fede meritò di custodire la «promessa» ormai realizzata dal «mistero di salvezza».

                 Nel sogno un angelo gli disse:” Giuseppe non temere …” 

L’angelo del Signore ha la prevalenza. Parla all’orecchio del giusto sopraffatto dal dubbio e riparato nel sonno. Ancora in terra arida fiorisce il legno che Giuseppe serra.

( I cinque fiori sono di Jasminum nudiflorum  detto Gelsomino di S. Giuseppe

Ulteriori informazioni su: Gelsomino giallo – Jasminum nudiflorum – Piante da Giardino – Gelsomino di San Giuseppe – Jasminum nudiflorum – Arbusti https://www.giardinaggio.it/giardino/piante/gelsomini-gialli.asp#ixzz5iYxUhkVB  )

Per “provvedere” ieri sarei dovuto andare a “Città Fiera”

https://www.cittafiera.it/news/mercatino-internazionale-della-bonta

Nei giorni scorsi ho attivato un contatto e mi è stata offerta una possibilità alla quale  non ho potuto o voluto aderire. C’era comunque la disponibilità ad un incontro e pensavo di andarci nel primissimo pomeriggio per raggiungere poi la cattedrale per il secondo quaresimale [ …]

Sulle prime avevo pensato di portarmi appresso questo quadro del 2004 – già noto – appeso all’ingresso di casa

È diventato una specie di altarolo , ricettacolo per altro ( tuttala Santa Famiglia“che dorme” dono di don Luca Calligaro due Natali fa; una candela benedetta. Lo testimonia l’applicazione: “Madonna Candelora”; un lavoretto di Michele di quando era grande che potevo reggerlo in braccio. Per la foto ho aggiunto l’elastico per capelli che stava nei pressi. Una specie di laica aureola che per il colore fa pendant col “post it”) e ci sono affezionato! 

Fra i “Documenti” ho trovato l’abbozzo 

 e la vecchia foto

Ecco com’era il quadro in origine: il telaio riadattato di una finestra si apriva alla primavera di Buttrio (il paese della sposa mia) e guardava alla solenne dimora storica della quale abbiamo già parlato  https://giannidilena.altervista.org/hic-passio/

Per la mostra durante i festeggiamenti della “Fiera di San Giuseppe a Percoto, nel 2004 avevo aggiunto predella, cimasa e sotto vetro il cartone con la raffigurazione dello SPOSO di Maria.

Lasciando scoperte le fasce laterali, alcuni elementi raffigurati significano altro. Così la vite, giustificata per la “festa del vino”, ora richiama il salmo 127 (a memoria: …la tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa …); così il cipresso, punto eminente nel paesaggio della collina di Buttrio evoca l’ultima dimora terrena.  San Giuseppe si invoca anche per “una buona morte” http://www.graziesangiuseppe.it/preghiere/per-ottenere-una-buona-morte

Riprendo alla sera del 19

Introduco quanto ho appena letto http://www.famigliacristiana.it/articolo/storia-di-giuseppe-il-falegname.aspx

Avevo bisogno di muovermi e mi sono mosso in bici alla volta di Percoto …Nell’atmosfera tersa e ben fresca di metà pomeriggio, lungo la strada che dopo Persereano porta diritta ai Ronchi, sopra i campi compresi fra la villa e la distilleria, dove le scorse settimane stavano le pecore, ho visto la prima coppia di rondini. Alla rinnovata emozione facevano cornice i monti innevati. Dal Carso al Cansiglio. Puntavo a Est col vento contro ma bastava girare un poco la testa per sentirsi abbracciati fino a ponente. Quasi!

 Ieri, come oggi, non avevo l’apparecchio fotografico con me:

dopo la pioggia l’ultimo sole  ci ha regalato immagini di rara bellezza.

Il profilo bluastro di un monte lontano (Cavallo o Grappa non so) reso nitido e vicinissimo dal giallo cielo.

Dalla parte opposta,  le chiome di tre pioppi imponenti dorate dalla pennellata di luce sulle gemme gonfiate erano protagoniste assolute contro un cielo indaco e piatto  ancora carico di acqua .

Oggi non era più così. Vano il tentativo di penetrare le bianche  nuvole

Il piccolo (provvidenziale) male

Da “vile codardo” non ho idea di come potrei reagire ad un vero male, di quelli mortali, di fronte ad un dolore incoercibile. La banale contrattura di sabato si sarebbe risolta  con mezza generica compressa… (Tendo a non usare farmaci !!!) . Tuttavia il leggero fastidio , che a tratti ancora questa mattina si è presentato, si sarebbe potuto aggravare. Quasi trent’anni fa, per altra causa, mi era  successo di trovarmi alla guida dell’ auto bloccato in curva da un improvviso lancinante dolore. Avevo di fianco la sposa. Memorabile il fatto, ma non ricordo come siamo arrivati a casa …

Le fitte domenica erano persistenti con posture di compensazione tutt’altro che fasulle. Ho proposto ai miei familiari muniti di patente di dedicarmi qualche ora del pomeriggio. Poteva rivelarsi interessante anche per loro: “Città Fiera e buona musica”. Avrei guidato io e sarebbero subentrati solo in caso di emergenza. Figuriamoci! Ognuno doveva badare alle sue “centrali nucleari” … Sfumava ancora l’occasione di stare insieme. (Ma cosa posso pretendere se nemmeno mi confermano la “lettura” delle 2/3 email annuali ai loro indirizzi !)

[ …]

La generosa Signora del “Città Fiera” centrando la questione mi aveva offerto la possibilità di guadagnarmi qualcosa facendo il bene.

Le avevo subito palesato alcune difficoltà proponendo una alternativa non realizzabile. Avevamo quindi concordato un vago appuntamento per definire la partecipazione del prossimo anno. Nonostante un paio di video delle precedenti edizioni confermassero i timori già espressi, non mi spaventava l’idea di mettermi in piazza. (Per anni ho dipinto in strada a concorsi di pittura … ) Più impegnativi i rapporti con le persone, specie giovani urlanti e scalmanati. Ma avevo a favore la bella esperienza dell’Oratorio estivo del quale ho già scritto e che ha portato a questo collage

Possibilista fino a mezzogiorno

Avevo già pronte due scatole con penne, matite, pennarelli abbandonati dai figli e fogli A4  buoni da un lato. Avrei puntato ancora sulla vanità: mentre  loro (i bambini) sarebbero stati impegnati nell’autoritratto, io liberamente avrei potuto disegnare qualcosa. Ritrarre loro o chi li accompagnava …Delle caricature …

Quanto a monetizzare sono insipiente: avremmo risolto presumibilmente con il baratto !

Non volevo poi rompere  la tradizione dei “quaresimali d’arte” del duomo. Soprano e violoncello. Per il mio (nostro) Michele una occasione d’ascolto pertinente: la mamma ha deciso per lui questo strumento  e con fedeltà e puntualità encomiabili lo accompagna a tutti gli impegni di studio. Così come ha fatto sempre con gli altri figli!

Per il concerto di Quaresima avrebbero potuto trovare un posto in auto anche per me … (Ammesso che quanto proposto in cattedrale li avesse interessati!)

Così ho deciso: ho fatto l’autista per il maestro organista , senza grossi problemi, fino a Palmanova – come nel tempo ordinario  e gli altri tempi liturgici

In attesa dell’ora stabilita ho impostato due piccoli collage per grandi. Uno per Carnera. E questo di sotto, un dettaglio, dedicato ad Ardito Desio

Ho incollato anche il bigliettino con l’appunto che mi ero fatto passando davanti alla tomba nel 2002, l’anno dopo la sua morte. Interessante il simbolo grafico per la nascita. Vorrei saperne qualcosa (origine, significato, …)

Dopo Messa Volveno mi  ha offerto compagnia, amicizia.  Come sempre con generosità! Una rustica cena  è stata aggiunta per entrambi dalla Provvidenza .