La mitezza femminile

Il cardinale Gianfranco Ravasi, su “Famiglia Cristiana” invita la donna alla mitezza .Infatti la preziosa virtù  dovrebbe essere una peculiarità  femminile.

Lo fa con la complicità di Luca perché l’evangelista, medico e pittore, è vicino alle donne.

Benevolenza, pazienza, gentilezza, amabilità, umanità, dolcezza quale

 segno pedagogico per i maschi

http://www.famigliacristiana.it/blogpost/la-mitezza-femminile-virtu-da-imitare.aspx

 

Alla soluzione acquosa di gomma arabica ho aggiunto terra verde. Con la tempera ho sporcato un ritaglio di carta da schizzo . Poi  sul foglio ancora umido con matita bicolore ho tracciato segni per definire i lineamenti del Cardinale. La terra usata è inerte, come morta. Nello stato “ridotto” . Stati di ossidazione alle “valenze” superiori del ferro sono presenti nelle ocre gialle e rosse. La matita aranciata, una mescolanza di ocre, ha il significato di dare la Vita. L’indaco vuole recuperare il profondo, portarlo alla luce e fissarlo in superficie.

Premessa- promessa di corrispondenza

Anche in una recente intervista Ravasi  ricordava l’influenza positiva della mamma maestra.

Da semplice Monsignore , alla nascita dell’ ultimo figlio, il cardinale ci scrisse un importante messaggio e un sublime augurio per Michele. 

È mia moglie che custodisce questa lettera (l’unica indirizzata anche a lei). Oggi mi verrebbe da chiedergli il perché non  le ha aggiunto le indicazioni succitate quale segno pedagogico per (un maschio come) me!

Anche Tiziana è maestra!

(E l’influenza? È positiva sui figli …)


Riprendo nel tardo pomeriggio del I marzo (sotto un dettaglio di un lavoro realizzato ai tempi che furono con Marta e Marco bambini)

(Tutte le tenere mamme possono essere finanche feroci: provate a prendere il leprotto per le orecchie!)

Sono stato male questa mattina, ma sono un pessimo medico di me stesso, così la fase acuta si è risolta da sola. Devo essere anche un pessimo pittore […]

Un “madonnaro”

Sono ormai tanti anni che un Signore commissionandomi una Madonna mi fornì di tondi di legno. Ne preparai tre. Conclusi due copie perché scegliesse. E scelse Botticelli (o del “Magnificat o della Melagrana, non ricordo) così mi rimane questa “Madonna del latte” di Luca Signorelli  https://www.wikizero.com/it/Stendardo_della_Flagellazione

La terza tavola (40 cm di diametro) è così da almeno 6/7 anni

https://gazzettadelsud.it/articoli/cultura/2019/02/27/antonello-da-messina-a-milano-un-allestimento-intelligente-fa-riscoprire-opere-conosciutissime-2f3ac8fe-a4b6-4417-afe1-421f5bb68766/

Non vorrei farne una copia pedissequa. Del resto anche la tavola di Antonello è ridipinta in più punti . C’è già l’oro al panno che copre il Bambino e la lamina di stagno per la veste da laccare della Madonna …(se fosse stata foglia d’argento , così scoperta, a quest’ora sarebbe nera!)

Ieri ho rotto un uovo … Ma oggi non ho potuto cominciare.

Che bello sarebbe poter essere evangelista del pennello. Un vangelo che parli oggi.”Nuovo” . Da libero, mediocre, ci ho provato. Con questo, ad esempio

o con questo.

Ne ho già scritto: indifferenza e mai promozioni. Tuttavia il lavoro di sotto, nonostante le critiche, è stato incamerato e appeso alla parete di un importante Ufficio.

I preposti hanno un fine palato e … morta lì!!!

 

Il figlio prodigo


ADESSO PENSO E CERCO DI RIFLETTERE

(Per sopravvivere

avrei potuto/dovuto chiedere in prestito qualche catalogo delle precedenti edizioni di” koinè vicenza”  visto che c’è di sicuro almeno un membro locale nel Comitato scientifico. Così, da farmi un certo gusto, allineato

Mi mancano molti altri ingredienti però avrebbero potuto istruirmi … Invece…

È notizia di oggi che a Udine vendono ” i  Carneo” e non solo (anche una ” foto” di Luca Carlevarijs)

Come il pittore forse anche i Caiselli  avevano cose da nascondere, ma erano riusciti a dialogare e mettersi d’accordo. Almeno sulle cose pratiche: in cambio di  tot quadri il “bell’Antonio” riceveva vitto e alloggio per se e la famiglia. Ma erano altri tempi!

medico, né pittore e nemmeno evangelista eppure devo fare un lavoro … per vivere

 Se ci fosse un posto da camerlengo in diocesi sono sicuro che si prenderebbe anche quello: vuoi mettere il piacere come ai tempi antichi di picchiare la fronte tre volte con un martelletto d’argento fino a sfondarla. E tre volte ripetere il nome

Basta sognare

Non sono papa!


So che l’importante racconto evangelico del “padre e dei due figli” è pagina gradita – “cavallo di battaglia” per il cardinal Ravasi come lo fu per il nostro Turoldo suo personale amico.

Seriamente, all‘esegeta come a “don Gianfranco”, vorrei porre questa domanda:

Con la “mentalità” di Gesù, il padre sarebbe potuto andare a scusarsi  dal figlio minore ?

(Solo se avesse avuto la “mitezza e l’idiozia di una madre”! Scrivo questo da me. oggi 12 luglio 2021. NON HO MAI AVUTO RISPOSTA, ma solo evidenze contrarie !!!)


Questa mattina, intanto, ho riletto la pagina per la prossima domenica

Devo imparare, con Bonhoeffer che “essere buono significa vivere”

Ecco! Per vivere devo essere buono. Mite e dolce.

Vanamente alcune ore del giorno  ho sfogliato i numeri de La Patrie dal Friûl  dove so essere stato pubblicato un disegnino a penna che ritrae la bella signora.

Ai miei occhi pare incarnare la dolcezza con tutti gli altri attributi: benevolenza, pazienza, gentilezza, amabilità, umanità. Dalle sue labbra pare escano parole sincere per un canto d’amore contro ogni orgoglio e ipocrisia

Chissà se “dal vero” è mite  come sembra?!

Ho dovuto chiedere assistenza  a Pier Antonio Zanini – GTOWER.it (…è anche il nipote dell’architetto che ha costruito il campanile più alto d’Italia e il santuario di Madonna Missionaria a Tricesimo :https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2019/03/01/news/mortegliano-batte-il-torrazzo-di-cremona-e-mantiene-il-suo-record-e-il-campanile-piu-alto-d-italia-1.30055303)

Avevo visto il disegno di recente e mi sono sbagliato:   non sulla rivista  ma su “ANNUARI 2013” !

Per il resto penso di avere ragione: la mite giornalista Natascia Gargano parla di un canto , quello “patriarchino aquileiese” che è “spirito e vita”,attraverso il racconto appassionato di  pre ‘Sef Cjargnel. Così ricordiamo anche lui

Non ho perso tempo:

nella ricerca di qualcosa ho ritrovato altro che- per meriti sportivi – sarebbe stato opportuno aggiungere nel precedente articolo.Metto qui

bestiario in deposito al “Museo del Vino – Vigneti Pittaro: Cappello,Molmenti,Cainero,Pizzul,Pozzo,Compagno,Honsell

e faccio gli

auguri di Buon Compleanno a Dino Zoff