il segno: avvolto in fasce – deposto in una mangiatoia.

«Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”. 

Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo. 

Le parole sono dalla scheda introduttiva della liturgia odierna  http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20181225.shtml

Natale del Signore nostro Gesù Cristo  –  bon nadâl

 

 

 

 

 

 

 

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(si genuflette) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

(Nonostante le indicazioni sul foglietto e il “comando” di don Paolo, poche ginocchia – comprese le mie – si sono piegate. Nella Messa del giorno come in quella della notte).

Grazie Kathia per il presepio allestito bene nel posto giusto.Col merito di aver “pulito” il luogo

 

 

Fra i numerosissimi commenti,

dalla scheda della “Messa dell’aurora” (stesso link di sopra) traggo queste parole di Maurice Zundel : 

Maria dà ascolto al Verbo silenzioso, l’unica verità.

La sua carne può divenire allora culla della parola eterna.

Maria non dice nulla di sé, non aggiunge nulla di sé…

Offre la sua trasparenza come un puro vetro ai raggi del sole e il mistero di Gesù vi risplende per intero

 

Questa l’immagine suggerita:

è il disegno  del BAMBINO nel chiaro grembo di Maria che procede dai sette tratteggi verdi (doni dello Spirito) che si fanno fili vegetali.  Come seme per la terra . Germoglio. Erba/fieno . Come greppia sopra la mangiatoia. Corpo e sangue per la mensa. Eucarestia

Le grandi mani fasciano, ancora trattengono , accarezzano e avvolgono il nascituro. Come una madre protegge la Vita

ma quella Vita non è per lei sola …

sarà corpo ancora fasciato – reso inerme.

Agnello per il sacrificio

 

Quanto deve piacere il Bimbetto così invitante:

con le braccia aperte, ricci d’oro e occhi di cielo …

Da molti decenni  sopra il tabernacolo la semplice elegantissima nobile statua di gesso,  nella foto centrale , viene lì posta.

Come dicevamo simulacro intermedio fra lui Risorto e lui Eucarestia, è perfetta. Già anticipa nella postura il Crocifisso.

Anche Kathia ha scelto di mettere sulla mangiatoia un Gesù così.È di plastica, ma brutto!

Riccioluto con braccia aperte anche il Bambino dello scorso anno. Decisamente migliore!

Dov’è finito ? Nel presepio di fuori?

Così abbiamo tre bimbetti  accoglienti

(Come prima tre Crocifissi. Tre è sempre meglio di uno. Evoca la Santissima Trinità: UNO e TRINO e … qualcos’altro !)

Quanto bisogno di tuffarci nel divino abbraccio, nella sua carezza…misericordiosa!

Sarà così automatica? Non dovremmo forse fare qualche prova fra noi? (Così: “amandolo e imitandolo”!)

A conclusione del periodo dell’Avvento ho raccolto le “bucce” delle lucerne corrispondenti alle domeniche che preparano al Natale. Simbolicamente corrispondono ai peccati.

PENSIERI PAROLE OPERE OMISSIONI

Sul “calendario della cecità” ho tracciato una croce e ho segnato tre punti con ‘ X’ .

Su essa poco sotto il luogo dei piedi ho fermato con uno dei tre chiodi contemporaneamente  i “peccati”, l’invocazione del Kyrie e la “nuova catena” che ad un tratto s’incontra con un “pezzo della  catena vecchia” Una cicatrice. La memoria di una liberazione.È al secondo chiodo.

I piedi di Gesù dovranno essere integri e liberi di procedere per la Nuova Pasqua, per il nuovo sacrificio al quale lo costringeremo ancora, sempre, ogni volta …  Ancora forzeremo le braccia per inchiavardare  la carne al legno.

E saranno spalancate per l’AMORE estremo del Nostro SALVATORE che oggi per questo rinasce.

È brutto e fastidioso l’accanimento che paleso ad ogni pagina per i pastori costituiti,

tuttavia sono fermamente convinto che a loro spetti un impegno maggiore e più  costoso, più caro. E nella giusta direzione.

“La serenità profonda ” non sia per sentirsi paghi del “giusto e del buono” che producono o peggio che pensano di incarnare, ma ambiente favorevole al discernimento: “Non possiamo permetterci di sbagliare”diceva l’arcivescovo durante una omelia nel santuario nella occasione di un voto cittadino…

Se si nega l’evidenza, facendo finta di niente questa non è forse indifferenza e mistificazione ?

Non è meno lesivo il  lungo, sottile, sistematico, silenzioso contrasto alla mia persona e ai miei lavori …

Al dialogo e al confronto “trasparente come un puro vetro ai raggi del sole” si preferisce un occulto procedere .. Così non possono mostrare  e quindi non si sentono “maleducati” , men che meno “vigliacchi“!