bianco e mosca bianca

Sul bianco cappotto del Papa una mosca  si è posata almeno quattro volte. Se fosse stata bianca, non mi sarei accorto.

Bianco Papa

bianco ape

Qui, sulla bianca corolla, non mosche, api  con polline arancione attaccato alle zampe  ( siamo su un luogo frequentato da biacchi neri)

Capitava durante il giro in Piazza San Pietro, sulla jeep bianca , la “papamobile”. Per l’ Udienza Generale di mercoledì 13 marzo 2024. Ma quanto amido è stato usato per il nobile  caldo soprabito ?

Ancora imbarazzato, Francesco ha chiesto al Monsignore ( senza nome) di leggere

 Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia!

(Una mosca bianca è una rara anomalia)

In un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre.

Prima di passare alle “virtù di quest’anno” mi soffermerei a quella introduzione sui vizi che fece il Cardinale Gianfranco Ravasi nel 2023 per F.C. a partire dalla SUPERBIA.

Faceva notare come da una vita virtuosa di può passare al vizio, come di primavera fanno le testuggini, venendo al sole dopo aver recuperato le forze, dormendo. Senza sogni peccaminosi, ma pronte a copulare e mangiare l’erba del vicino. Vale per gli adulti. Maturi sessualmente. Non necessariamente istruiti e formati per altro

bianco zoo

Questi giovani esemplari, sotto rete di protezione, da poco sono usciti dal letargo. Col sole a scaldarli si rubano il cibo, ma non fanno ancora certi peccati. Mosconi comuni supervisionano. Sorvegliano … Attendono

Come spesso si è detto in passato, ogni vizio sboccia da una virtù calpestata. In questo caso è importante ricordare che l’autostima e il riconoscimento dei propri talenti da sviluppare è un atteggiamento virtuoso, così come lo è essere coscienti dei «carismi» che ciascuno di noi ha ricevuto da Dio per il bene comune (così san Paolo in 1Corinzi 12,7).

Da leggersi con attenzione:

https://www.famigliacristiana.it/blogpost/il-primo-dei-vizi.aspx


Ecco la catechesi del prete Bergoglio restato tale anche da PAPA (questo , confermato da anticipazioni ∗)

https://www.youtube.com/watch?v=-fNFSjuDkwU

Diavolo di una mosca !
 bianco udienza appunti

(Il Vangelo e il Rosario vengono dal fronte …)

 Anche i Martiri hanno vesti sbiancate …

(Apocalisse 7,14 Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.»

L’abito singolare del papa: lì le macchie  si vedono subito… Anche i “Ragazzi dell’ Immacolata” si fanno notare per quelle ?

Dall’ intervista rilasciata da Francesco a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI),  che l’emittente elvetica trasmetterà il prossimo 20 marzo

La guerra in Ucraina e quanto sta accadendo tra israeliani e palestinesi, in particolare a Gaza, sono tra gli argomenti affrontati da Papa Francesco nell’intervista rilasciata, all’inizio di febbraio, a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI) per il magazine culturale “Cliché” in una puntata dedicata al bianco, il colore del bene, della luce, ma sul quale gli errori e la sporcizia risaltano maggiormente.

È il bianco del coraggio?

«Va bene, è il bianco del coraggio. Ma delle volte l’ira che ti porta al coraggio non è bianca…».

bianco Bambino

Dopo la pandemia (da noi) cosa ci aggredisce ora ? Quale insidia  abbiamo alle spalle e che male cova in seno ?

Torniamo al 2020, alla preghiera in piazza San Pietro durante la pandemia. Lei era una macchia bianca in mezzo alle tenebre.

«In quel momento si vedeva la macchia bianca, perché era notte, tutto era oscuro. È stata una cosa spontanea, fatta senza accorgermi che avrebbe avuto un grande significato, una cosa spontanea, sia la solitudine sia la preghiera».

Sentiva la solitudine di quella piazza che era anche una solitudine fisica?

«Sì, perché pioveva e non era facile».

Il bianco è il simbolo della purezza, dell’innocenza. L’abito bianco per eccellenza è il suo. Da dove nasce questa tradizione? E perché il Papa è vestito di bianco?

«È stato un Papa domenicano. Aveva l’abito domenicano, che è bianco. E da lì tutti i Papi hanno usato il bianco. È nata lì. Se non sbaglio era Pio V, che è sepolto in Santa Maria Maggiore. Da lì nasce la tradizione che i Papi vestono di bianco».

Qual è il valore principale che ha il bianco per la Chiesa?

«La Chiesa usa i paramenti bianchi, per esempio, nelle domeniche di Pasqua, di Natale. Il bianco ha un significato anche di gioia, di pace, di cose belle. Per esempio, nella Messa dei defunti si usano i paramenti viola. È un significato di gioia e di pace, si usa nel tempo di Natale, nel tempo di Pasqua».

Per lei cosa ha significato indossare l’abito bianco quel 13 marzo del 2013, il giorno dell’elezione al soglio di Pietro?

«Non ci ho pensato, soltanto penso alle macchie, perché questo è terribile: il bianco attira le macchie».

(E le mosche ! AUGURI per l’11° Anniversario)

L’aveva già detto: più il vestito è bianco più le macchie diventano visibili…

«È vero, è così».

Ma vale anche a livello simbolico, oltre alle macchie fisiche?
«Sì, tante volte le macchie si vedono bene. Per esempio: una persona che è in un posto di servizio. Pensa a un prete, a un vescovo, a un Papa. Le macchie lì si vedono meglio perché quell’uomo è un testimone di cose belle, di cose grandi. E sembra che non debba avere macchie. Il bianco ci apre anche a questa sfida del non avere macchie».

Ma si possono non avere macchie? Lei ha sempre detto che è un peccatore…

«Sì, siamo tutti peccatori. Se qualcuno dice che non lo è, sbaglia: tutti. È vero, un peccato sporca, sporca l’anima. E per simbologia possiamo dire che sporca anche il bianco. Quando penso al bianco penso ai bambini, al Battesimo: tutti sono vestiti di bianco. Penso alla mia Prima Comunione, ho la fotografia della mia, in bianco. Il bianco ha un significato di purezza, di cose belle. Penso anche ai bambini, alle donne che si sposano. Il bianco è un colore forte, non è debole».

Sono tutti riti di passaggio: il bianco aiuta anche in questi passaggi?

«C’è un tango argentino che rimprovera una donna che si sposa di bianco dopo aver vissuto una vita non buona. Il tango dice: “Quale scandalo, signora, vestirsi di bianco dopo che ha peccato”. Cos’è la saggezza popolare… Il bianco significa un’anima pura, un’anima con buone intenzioni: pensa al Battesimo, alla Prima Comunione. Sono simbologie che dicono tanto».

Quando è diventato Papa è cambiata la sua relazione col bianco?

«No, è la stessa. Ma non te ne accorgi: ti vesti di bianco, ma non te ne accorgi. Me ne accorgo quando vedo le macchie… È una cosa naturale».

È pesante la responsabilità che deve portare?

«Questo sì, ma non dobbiamo drammatizzare. Tutti abbiamo delle responsabilità nella vita. E il Papa ha una responsabilità più grande: un capo di Stato più grande, un prete, una suora sono responsabili di testimonianza. Per me, per esempio, è più la responsabilità della testimonianza che quella delle decisioni. Perché con le decisioni mi aiutano in tanti qui dentro, preparano, studiano, e mi danno qualche soluzione. Invece, nella vita quotidiana, non hai tanto aiuto. Le decisioni sono anche pesanti».

E lì è quasi più difficile per lei?

«Per me è più facile qui per tutto l’aiuto che ho. Se penso alla responsabilità è pesante. Ma il Papa ha tanti aiuti, tanta gente che l’aiuta».

Il Papa ha tanta gente che l’aiuta. Ma siccome è da solo, vestito in questo modo, come punto di riferimento può soffrire anche di solitudine. Può sentirsi solo in questa veste bianca?

«Ci sono momenti di grande solitudine quando devi prendere una decisione, per esempio. Ma questo non è solo del Papa. Nella vita clericale, anche i vescovi sentono questo, o i preti … Anche un padre di famiglia, tante volte: pensa a quando deve prendere decisioni sui figli. O quando un matrimonio non va: prendere la decisione di allontanarsi. Sono decisioni che pesano tanto. Tutti noi, come persone, abbiamo situazioni di solitudine davanti a delle decisioni da prendere. Anche sposarsi. Quando uno è solo, dice: questo è per tutta la vita. Sono decisioni che pesano e si può dire che queste decisioni portano nella solitudine. E la solitudine è bianca. Non è neanche buia né nera, ma è bianca. C’è una solitudine brutta che è quella dell’egoismo. Quello di tante persone che guardano solo a loro stesse. Non è una solitudine bianca, quella, ma brutta».

Ci sono le macchie individuali e poi ci sono le macchie collettive, le grandi macchie che sporcano come le guerre. E cosa si può fare?

«È un peccato collettivo questo. Mi diceva l’economo, un mese fa – mi dava il rendiconto di come stavano le cose in Vaticano, sempre in deficit – mi diceva: lei sa dove oggi gli investimenti danno più reddito? La fabbrica delle armi. Tu guadagni per uccidere. Più reddito: la fabbrica delle armi. Terribile la guerra. E non esiste una guerra bianca. La guerra è rossa o nera. Io questo lo dico sempre: quando sono stato nel 2014 al Redipuglia ho pianto. Poi lo stesso mi è successo ad Anzio, poi tutti i 2 novembre vado a celebrare in un cimitero. L’ultima volta sono andato al cimitero britannico e guardavo l’età dei ragazzi. Terribile. Questo l’ho detto già, ma lo ripeto: quando c’è stata la commemorazione dello sbarco in Normandia, tutti i capi di governo hanno celebrato quella data ma nessuno ha detto che su quella spiaggia sono rimasti ben 20 mila ragazzi».

L’uomo ha la percezione netta di quello che le guerre comportano ma ci ricasca sempre. Penso anche a lei, con i suoi appelli… Come mai non si riesce a far passare il messaggio di quante vittime comporta la guerra?

«Due immagini. Una che a me sempre tocca e la dico: l’immagine della mamma quando riceve quella lettera: “Signora, abbiamo l’onore di dirle che lei ha un figlio eroe e questa è la medaglia”. A me importa del figlio, non della medaglia. Le hanno tolto il figlio e le danno una medaglia. Si sentono prese in giro… E poi un’altra immagine. Ero in Slovacchia. Dovevo andare da una città a un’altra in elicottero. Ma c’era maltempo e non si poteva. Ho fatto il tragitto in macchina. Sono passato per diversi paesini. La gente sentiva per la radio che il Papa passava e veniva per strada per vedermi. C’erano bambini, bambine, coppie giovani, e poi nonne. Mancavano i nonni: la guerra. È il risultato della guerra. Non ci sono nonni».

Non c’è fotografia più forte di questa per far capire l’eredità che lascia la guerra.

«La guerra è una pazzia, è una pazzia».

La colomba è il simbolo della pace, è il segnale che la guerra è finita. Ma poi c’è il dopoguerra, che comunque è un altro momento in cui si devono ricucire tutte queste ferite…

«C’è un’immagine che a me viene sempre. In occasione di una commemorazione dovevo parlare della pace e liberare due colombe. La prima volta che l’ho fatto, subito un corvo presente in piazza San Pietro si è alzato, ha preso la colomba e l’ha portata via. È duro. E questo è un po’ quello che succede con la guerra. Tanta gente innocente non può crescere, tanti bambini non hanno futuro. Qui vengono spesso i bambini ucraini a salutarmi, vengono dalla guerra. Nessuno di loro sorride, non sanno sorridere. È un bambino che non sa sorridere sembra che non abbia futuro. Pensiamo a queste cose, per favore. La guerra sempre è una sconfitta, una sconfitta umana, non geografica».

Come le rispondono i potenti della terra quando chiede loro la pace?

«C’è chi dice, è vero ma dobbiamo difenderci… E poi ti accorgi che hanno la fabbrica degli aerei per bombardare gli altri. Difenderci no, distruggere. Come finisce una guerra? Con morti, distruzioni, bambini senza genitori. Sempre c’è qualche situazione geografica o storica che provoca una guerra… Può essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici. Ma dietro una guerra c’è l’industria delle armi, e questo significa soldi».

La guerra è sempre associata all’oscurità, alle tenebre.

«Una guerra è tenebrosa, sempre, oscura. Il potere dell’oscuro. Quando si parla di bianco si parla di innocenza, di bontà e di tante cose belle. Ma quando si parla dell’oscuro, si parla del potere delle tenebre, di cose che non capiamo, di cose ingiuste. La Bibbia parla di questo. Le tenebre hanno un potere forte di distruggere. È un modo letterario di dirlo, ma quando una persona uccide – pensiamo a Caino, ad esempio – è una persona tenebrosa. Quando una persona si occupa soltanto del proprio beneficio, ad esempio con gli operai, questa persona uccide moralmente altra gente. O penso a un padre di famiglia che non riesce a vedere i suoi figli addormentarsi la sera perché arriva tardi e di mattina esce presto per avere uno stipendio… Questa persona è tenebrosa, è nera».

Ma tutti noi rischiamo di avere un po’ di tenebre dentro di noi…

«Siamo peccatori, e un po’ di tenebra l’abbiamo».

Anche un Papa.

«Anche un Papa. Tutti abbiamo un po’ la saggezza di conoscere cosa succede. E tante volte noi non capiamo cosa succede».

Può essere anche un lungo percorso.

«Tutta una vita, ma quando tu cerchi tutta una vita di sistemare bene, di correggere le cose, arriverai a una cosa molto bella che è la vecchiaia felice. Penso a quei vecchi, quelle vecchiette con gli occhi trasparenti, sono stati giusti, hanno lottato… Pensiamo un po’ alla vecchiaia. Possiamo dire la vecchiaia bianca, quella vecchiaia bella, trasparente».

Ma lei crede di viverle queste sensazioni adesso, per esempio la trasparenza, in questo momento?

«Cerco di non essere bugiardo, di non lavarmi le mani sui problemi altrui. Cerco, sono peccatore, e alle volte non riesco a fare così. Poi quando non riesco vado a confessarmi».

Quale rapporto ha un Papa con l’errore?

«È forte, perché quanto più una persona ha potere (tanto più) corre il pericolo di non capire le scivolate che fa. È importante avere un rapporto autocritico con i propri errori, con le proprie scivolate. Quando una persona si sente sicura di sé stesso perché ha potere, perché sa muoversi nel mondo del lavoro, delle finanze, ha la tentazione di dimenticarsi che un giorno starà mendicando, mendicando giovinezza, mendicando salute, mendicando vita… È un po’ la tentazione dell’onnipotenza. E questa onnipotenza non è bianca. Tutti dobbiamo essere maturi nei nostri rapporti con gli errori che facciamo, perché tutti siamo peccatori».

Abbiamo parlato spesso di come una cosa o l’altra dipende dallo spirito con cui la si fa. Il bianco solitamente si accompagna a delle cose belle, ma c’è anche il rischio di un bianco di facciata, della vernice che usiamo per nascondere l’ipocrisia. Ci può essere questo rischio?

«C’è la persona verniciata, diciamo così, che sa nascondere le proprie debolezze e si presenta in modo artificiale. Quindi abbiamo questo problema di fare finta di … E questa si chiama ipocrisia, le persone ipocrite… tutti abbiamo un pochettino di ipocrisia».

Anche la società stessa può essere ipocrita, ad esempio facendo le guerre e poi mandando aiuti umanitari…

«Interventi umanitari? Sì alle volte sono umanitari, ma sono per coprire anche un senso di colpa. E non è facile».

Il bianco è anche un colore neutrale. Quando ci sono contrasti tra ideologie diverse, anche tra persone diverse, è un valore la neutralità per lei?

«Tanto. Alla base della nostra vita possiamo parlare della pagina in bianco. Non si dice la pagina nera, la pagina verde, la bandiera gialla… Quando si parla di una pagina da scrivere è una carta bianca. E ognuno deve scrivere lì le proprie decisioni, sul bianco che è la vita. La vita è una carta in bianco e sarà bella se tu riesci a scrivere su quella carta una cosa bella, ma se tu scrivi cose brutte non sarà bella quella pagina».

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-03/papa-francesco-intervista-radio-televisione-svizzera-ucraina.html


∗  Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, che ha curato l’autobiografia di papa Francesco “Life – La mia storia nella Storia”, in uscita il 19 marzo dice di  essere arrivato a lui per aver pensato al ruolo che gli anziani possono avere nella vita dei giovani :

“Ma perché non raccontare la sua vita e fare in modo che arrivi a tante persone nel mondo?”. E ( FRANCESCO) ha accettato, perché soprattutto i ragazzi possano ascoltare le sue parole e fare in modo che i grandi errori del passato non si ripetano più».


Prima della sperata chiara luce di Pasqua, ogni venerdì c’è la “noiosa” pratica della Via Crucis.

Costretti a fermarci lungamente alle sue stazioni, la funzione, almeno a Lauzacco al primo nuovo “centro di aggregazione giovanile”, quello a lato della chiesa di sant’Agata, è da anni praticamente disertata …

Nessuno, se non è un camaleonte o un pesce arciere, va, di sua spontanea volontà, incontro alle fastidiose mosche. Ma se ha fame, anche se  dovesse spendere tempo,  alterna attesa a movimento. 

I “movimenti religiosi” , di molti uomini e donne intruppati, aggregati, troppe volte, senza la dovuta contemplazione, con la loro frenetica attività, le enormi belle opere,  fermano il Vangelo. Lo stravolgono, lo straziano, lo perdono … lo fanno perdere !

bianco noax

bianco Maria

carta bianca 1

Senza nulla dire, Laura, dopo alcuni anni, a inizio Quaresima, ha posto sul tavolo al “Centro” i semplici, chiari libretti (auto-confezionati ?) come possibile alternativa ai lillacini

Incuriosito, prendendo il bianco in mano, inconsciamente ho determinato la scelta… condizionando gli altri due o tre  presenti… (Le due/tre signore. La Via Crucis non è per “soli uomini” !)

I tempi della nuova serie di meditazioni sono confrontabili alla vecchia orazione: mezz’ora a completare la “Via”. Ma questa volta si va in compagnia del pensiero del Papa in “Fratelli tutti”

bianco miraggio

La cosa mirabile è che, in buona compagnia, compare il lago di Tiberiade, ” il lago di Gesù”, anche in fondo alla Via Palmanova. Via dove sto di casa a Lauzacco

Confermo la visione di Giuliano, mio cugino.

Le gru arrivano dalle parti di  Scarbolo, poi vanno in Siberia. Libere. Non ho idea se si fermano a votare a Mosca e dintorni.

(Per quanto ho inteso, i giorni scorsi, a Pavia ci sarà una sola lista da votare … Non essendoci alternative, potrebbe essere  superfluo andare a votare. Tutti quei soldi potrebbero essere risparmiati … devoluti alle “suore dimesse”. Ché possano fare la spesa. E mangiare qualcosa anche loro !)

bianco nuvole

Ieri o l’altro ieri, attratto dai versi ho alzato lo sguardo. Volavano piuttosto basse, appena sopra i cavi … Ma non credo sfruttassero la corrente elettrica proposta imposta da Terna e allegre Compagnie

bianco traliccio

Da Chiasottis il palo dell’elettrodotto, con il familiare essiccatoio della “mia” via, non mi stava in una inquadratura. Ho dovuto “scattare”due volte. Di nervoso. (E sono  stato  lungamente una persona PACIFICA. NON PACIFISTA con marce e bandiere a colori!)

I grandi  trampolieri seguivano, piuttosto, certe rotte che da oltre due anni aerei militari praticano con frequenza elevata. Si orientavano infatti … le gru.

Ma pacifiche e senza pretese di essere mantenute da me. Da noi, con le “tasse”

(Queste ultime, già eliminate dai luoghi. Sterminate come i “nativi d’America” da certi prepotenti  europei)

 

bianco foglio

Ho visto alcune nonne affrettarsi  in strada con nipotini dentro le carrozzine. Rare. Troppo rare per una sana società Ma anche per la “semplice Creazione voluta dal buon Dio”. Vedo, poi,  continue scarificazioni in terra. Torture prima di essere decapitati ?

All’ ombra di una grande gru un nuovo asilo è in costruzione.

Asili e … infanti non mancheranno in futuro. Innumerevoli “in bianche vesti”,  come stelle nel firmamento.

Numeri cospicui, di nuovi nati, bambine e bambini di donna e uomo e di ogni specie creata, temo possibili solo dopo lestragi che alcuni (involontariamente ? )hanno favorito, prodotte … ma che gli stessi, per diverse ragioni, mantengono volentieri.

Concepiscono infatti buone solo le loro convinzioni. I propri figli, nipoti, …  E vanno avanti … imperterriti pensando, così,  di “salvarsi” …

La verdura è alle stelle. Mangeremo fagiani : la terra è di tutti. Tutti chi ?

Per ragioni “sociali” sono costretto a radermi e tosarmi i quattro peli bianchi residui.

Stante che non ho capito come togliere il pettine dalla “macchinetta” per pulire l’interno,  dopo essermi tagliato i capelli l’ultima volta, ho mandato fuori uso la tosatrice che mi ha regalato Volveno.

Dopo un paio di giorni di studio e tentativi sono riuscito ad agganciare la molla dello slittone al suo posto. Ma storto. L’apparecchio funziona, purtroppo strappa i peli e a me, oltre a far male, non interessa un granché restare glabro!

Imprevista la spesa di venti euro da sottrarre alla pensione …
Dai “cinesi” sono dovuto tornare due volte.

Poco meno di un’ora per cercare di capire fra i vari prodotti offerti in scaffale. Conoscevo i difetti di alcuni rasoi. Di rotti ne ho una collezione e li ho evitati sperando di trovare il meglio …

Arrivato a casa, l’aggeggio mancava della presa elettrica, ma aveva un corto cavetto con presa “ubs”…

Avevo lo scontrino e pensavo di poter cambiare modello anche se già avevo chiesto aiuto e mi avevano consigliato  quello acquistato …

“fai con telefono” (ho turbato cassiera e commesso dicendo che: non ho !)

Allora mi hanno venduto in aggiunta un economico adattatore. Adesso mi adatterò !

Durante le pedalate per strada ho visto paletti di legno, pitturati in maniera evidente, conficcati per terra. Nella “zona del gas”
(Pagheremo caro quello, in attesa di adattare i pannelli dismessi dai campi, sui tetti. Per la “transizione”:

dei maiali non si butta mai niente !)

Non dovrei …ma è vero. Dico per chiarezza : sacrifico mezza pensione per la “libertà di parlare con voi, con i miei figli … , da qui”. Fedele all’ infedele TIM sono salito a Pavia il 13. (Data di scadenza!) Ma arrivato alla Posta, Alessia o non Alessia,   non sono nemmeno entrato a salutare la postina che spesso è in ferie

Ero convinto di aver fissato al portapacchi, con la borsa per raccogliere erbe  alle testudo,  anche la bolletta,. No ! Sono dovuto tornare il giorno dopo. Ieri

Il primo giorno mentre in “rai radio3” parlavano delle cosidette “Morti bianche”. Quelle “sul lavoro”, per strada avvistavo lontano, l’Egretta. Quel solitario airone candido “di Lorenzo”
bianco airone 1

La vista è sulla “conca tarcentina”  , ultimo scorcio di sapore primigenio. Parchi, previsti anche lì. Per qua!?

bianco airone 2

bianco airone 3

Disturbato, nonostante la distanza si è levato in volo … allontanandosi. Sulla destra, dal traliccio in poi

Nel secondo giorno, dopo Pavia sono andato altrove (alcune infrastrutture vanno realizzate per forza, ma … potremmo restare “in bianco”. Fra lacrime e sangue senza nemmeno le opere fondamentali)
bianco scempio

La gru al poliambulatorio, dove al posto dello storico stagno a fianco del Ledra sorgerà il nuovo asilo infantile, è maggiore del declassato imbuto. Passato da serbatoio dell’ acqua a portantenne muliebre. Vuoi mettere col virile palo di Daniele che schizza ondate elettromagnetiche  dappertutto, dalla parte opposta della foto ?!

bianco san Mauro

Capitozzati i gelsi “come si deve”, estinta la siepe folta di rose, come non si fa, il praticello a ridosso del muro di cinta del camposanto  del Capoluogo pullula ora  di pratoline. Niente nidi d’uccelletti  ad aprile e a maggio  i carboni anziché stare per fuori finiranno dentro …

bianche rose

Senza chiarezza o qualcuno che spieghi, ipotizzo un futuro … andando ai ricordi !

Nel deserto si apre una  larga strada sul Torre. A monte della zona artigianale di San Mauro. Un ponte fra Oriente e Occidente. Equinoziale. In basso poi, nel greto spediamo le  mille acque. Soluzioni di ogni tipo. Da sopra, invece,  potrebbero arrivare quei carri armati che sognai … già da studente!

bianco pik up

La pista è segnata. Evidente sul ghiaino insidioso dove  mi spinse il/la guidante “crucchiforme” col pick up bianco caricato di taniche di acqua distillata per detergere i pannelli del parco fotovoltaico storico da Selvuzzis a Percoto. Manutenzione costosa … CARA

Chiesa di Sant’Agata e cimitero di Persereano-Lauzacco stanno attorno al palo della luce: lap dance vista da Santo Stefano. Ma che razza di Chiesa gloriosa è questa !!!

Alleva i corvi…Ti toglieranno gli occhi !

♠  Aguzzare la vista: gli uccelli neri in volo si mimetizzano fra i verdi elementi

bianco picche

 Chiesa “purgante e trionfante” al cimitero di Percoto e altri luoghi sopra Palma. In attesa di nuove candide divise i trombettieri della Nuova Banda dell’ Apocalisse

bianco sepolcro

bianco tomba

Colpiti nel sonnobianco apocalisse
Il grande bianco tombale dei Sacerdoti è stato stuccato alla base. Un impiastro nero colma le fughe…Fascia lati e posteriore del sepolcro.  Han rinchiuso i serpenti dormienti – quelli giovani delle future generazioni –  fra le ossa più sacre. Saranno capaci d’uscire ?

La lucertola è  al momento fuori pericolo . Al sole può riscaldarsi in santa pace

(Anche Gianfranco è nato in Venezuela. Ma non a Caracas come Cesare suo fratello)

bianco pecora

Chiesa militante con vero pastore e veri cani in aiuto nei luoghi del Beato Pironio. Una pecora nera nel gregge corrisponde a una mosca bianca ?

Lauzacco da Via dei platani scarsi


bianco angelo
L’autore di un nuovo libro mi ha dato “carta bianca” per illustrarlo. Ma forse è precoce  – o dannoso – parlarne …

Pagina bianca, ancora da scrivere è: “Go! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025”

Converrebbe partire dai martiri cristiani della Città senza confini per un utile  vitale dialogo (non solo commerciale ) con i musulmani di Bosnia e altre regioni balcaniche … di medio ed estremo Oriente … e resto del mondo

bianco risortoIl 16 marzo Ilario e Taziano rivivono per guardare al SignoreGv 7,40-53

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.

Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.

Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».

Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore.

(Se ci è difficile imitare Cristo Gesù, scimmiottiamo almeno Nicodèmo )

bianco antenna

Non ho mai visto tanta gente che passa per strada senza vederti. A salutare

Don Federico e don Giuseppe chiaramente  spiegano la Parola del 17 marzo (San Patrizio):

La domanda innocua dei greci di vedere Gesù produce una reazione movimentata che innesca un discorso complesso. Fuori contesto.

Ma è necessario accordarsi alla Sua logica. Legata all’  “ORA”:« il chicco di grano che muore produce molto frutto»

Anche noi cristiani vorremmo vedere Gesù: lo incontriamo per ‘grazia’ nei Sacramenti e nei poveri che lo rappresentano

Alcune devozioni sviano facilmente favorendo fanatismi e … nuove idolatrie. “CREA IN ME O DIO UN CUORE PURO”

♣  Srivendo qui, prima di andare a ritrovar don Giuseppe e  … gli altri in chiesa  a Lauzacco, ascoltavo (distrattamente) su Rai radio 3 la puntata odierna di “UOMINI E PROFETI”…
Mi è parsa occasione  di educazione preziosa sul come approcciarci fra noi (superando numeri “12” e nipotismi e familismi e …) attraverso la lettura degli “ATTI” (con la guida della pastora Maggi)
bianco 12

i palloncini sfuggiti di mano s’erano fermati trattenuti dal  legno. Il sano noce non c’è più: abbattuto   per far posto alla costruenda pista ciclabile. Di questa mancanza potrebbe non importare a nessuno. Ma a me dispiace ! 

https://www.raiplaysound.it/audio/2024/03/Uomini-e-Profeti-del-17032024-82d7daac-f276-4275-a08c-a3d700b31e0c.html

 

Rincasando da Pavia, fra Selvuzzis e la chiesa di Sant’ Agata stava il gregge raccolto per passare la notte. L’ho fotografato …

Aggiungiamo le “ciliegine”di tre preti. Quella di don Luciano (Nobile – Arciprete del duomo di Udine) e don Guido (Columbo – Consigliere provinciale dei “paolini”) e (subito dopo) don  Jorge Mario (Bergoglio – Vescovo di Roma – Papa della Chiesa  … che viene dritta dal Vangelo)

Le “ciliegine” (se si riescono a leggere gli appunti e ad ascoltare dal seguente link) sono reale coronamento di una “buona torta”. Dolce nutrimento a fine Quaresima, prima di affrontare le due Settimane di Passione come venivano chiamate dalla “storica” Liturgia.

https://www.youtube.com/watch?v=O3Qb_tep3iw

bianco vangelo

bianca neve