Martedì 5 giugno, alle ore 18.00, presso la Sala Paolino d’Aquileia in via Treppo 5/b a Udine, verrà presentato il volume L’epistolario di Pio Paschini storico della Chiesa e del Friuli, autore di una Vita di Galileo di cui molto si è parlato.
Comprende circa cinquemila lettere conservate in gran parte presso la Biblioteca del Seminario “G. Bertolla” e presso l’Archivio della Curia arcivescovile di Udine e l’Archivio della Pontificia Università Lateranense della quale fu rettore dal 1932 al 1957 .
Con poco orgoglio , derivato dall’esclusivo contesto ambientale legato alla “Sala dei Quaranta del Palazzo Bo” a Padova dove è conservata la cattedra che fu di Galileo Galilei, e scarsa nostalgia pubblico qualche fotografia della mia laurea (in Farmacia)
S’intravede il disegno del “papiro” che a sorpresa era stato tratto da una vignetta.
Me l’ero dedicata perché , non ricordo più dopo quanti tentativi, nell’Istituto di via Marzolo dove si conservavano gli strumenti ottici dell’illustre pisano, avevo superato l’esame di fisica!
(Per arrotondare lo stipendio, Galileo vendeva cannocchiali che un artigiano fabbricava)
Di fatto la commissione ( che comprendeva, oltre la Relatrice prof.ssa Elsa Maria Cappelletti – allora direttrice dello storico Orto Botanico patavino, la professoressa udinese Rita Bevilacqua – riconoscibile dalla camicia rossa, dagli occhiali e dai capelli neri, la stessa che diceva, quando mi vedeva in strada per Padova:”Che sagoma”!) ha laureato un ASINO. (Un inetto capace solo di ragliare inutilmente!)
Inutilmente ?
C’era una tavola donata appesa all’Archivio che ad un certo punto mi volevano restituire.Adesso è stata tolta.
Forse i disegni solo abbozzati a penna (fra essi il nostro PIO) non sono adeguati al calibro dei personaggi.
Molto volentieri io mi candido per preparare dei levigati ritrattini a olio dei Bibliotecari da collocarsi in corrispondenza degli spazi assegnati secondo cronotassi
Galileo,”stella di prima grandezza”, che vede lontano, ha qualche perplessità in proposito, ma non dispera.
Provo ad estrarre qualche lettera dall’ epistolario Sandro Pittini – architetto
grazie per l’incontro, la disponibilità nel far procedere i lavori…E la pazienza con cui hai dovuto rimarcare il tuo pensiero. Pur dispiacendomi per i limiti imposti ( i “tratteggi” oltre i registri )so che devo ubbidirti: li avevo pensati proprio come una “instabilità” …come vibrazione (fiamma delle candele e relativo fumo) che si muove verso l’alto, come un mantra….,sarebbero stati compatibili anche con la liturgia cattolica ,ma, convengo, piuttosto irridenti alla misurata eleganza del luogo. Del tuo lavoro.
Sono piuttosto grossolano e devo essere educato all’essenziale ! … Nonostante gli addomesticamenti vedo ampie possibilità e soluzioni. Ti chiedo, vi chiedo un po’ di fiducia…
Ho fatto una rapida prova per il “chrismon” che ti allego :sulla linea della porta il pannello quadrato ( cm 180 di lato) è tagliato in verticale a simulare la continuazione della porta verso i “cieli”.Un pannello sagomato per gli angeli ed il monogramma di Cristo traforato d’oro si staglia sull'”oblo”- “rosone” viola.Il viola dipinto sul pannello rettangolare della bussola …. Simboli degli evangelisti dorati …Credo tu possa intendere meglio delle mie parole.
Fai una serena valutazione.
Un caro saluto
gianni di lena
Note e riflessioni dopo il sopralluogo presso la chiesa di san Lorenzo martire a Rualis il giorno 11 giugno 2013 a partire dalle ore 15.
Al sopralluogo erano presenti: il parroco don Mario Di Centa, don Sandro Piussi, don Loris Della Pietra, Gianni Di Lena, arch. Sandro Pittini
L’incontro si è concluso verso le ore 18. Don Sandro Piussi ha lasciato l’incontro verso le ore 16,30.
1
Si è parlato della raffigurazione della Madonna e Gesù Bambino in grembo collocata nella parete di destra del luogo del battesimo. Questa parete è vista in modo adeguato dall’aula per chi guarda verso il presbiterio. Si è considerata la collocazione dell’immagine mariana come congruente dal punto di vista iconografico in stretta relazione con il fonte Battesimale. Ci sono alcuni problemi di illuminazione naturale (è un po’ in ombra) e artificiale (un po’ sovra esposta da un lato solo). Si decide spostare più in alto gli attuali faretti che illuminano il piccolo spazio del Fonte (se possibile). Eventualmente si potrà aggiungere una luce d’accento agganciata al registro ligneo mediano.
Don Sandro ritiene che si debbano migliorare i piedi e le mani della Madonna.
Accanto alla figura Mariana, a sinistra, sono previsti 4 santi cividalesi (solo il busto) incisi direttamente sulla pietra biancone che riveste la parete del Fonte. In questo modo si realizza una composizione di 4 figure orientate verso l’immagine mariana. Da valutare con attenzione la loro collocazione all’interno del piccolo spazio per non sbilanciare troppo la raffigurazione nel complesso del luogo del Battesimo.
Da valutare con attenzione una migliore dimensione del dipinto raffigurante la Madonna in modo che si accordi con alcune linee fondamentali presenti nello spazio del Fonte. (più larga, come la dimensione della trave superiore, e più alta, come l’altezza dei travicelli del registro inferiore della controparete lignea interna)
L’architetto Pittini ha ribadito che al posto del dipinto su tavola andrebbe prevista una scultura raffigurante la Madonna con Bambino, anche di antica fattura, un oggetto plastico che sfonda lo spazio che in quel luogo, tra la concavità dell’aula e la concavità della cappellina del fonte, si genera. Qui si percepisce una tensione che si risolve solo con un momento plastico.
2
Alla raffigurazione del san Lorenzo vanno abbassati i toni del colore in modo da armonizzarsi maggiormente con il contesto tonale dell’aula, inoltre va collocato all’interno del Registro superiore dei travicelli. E’ auspicabile anche la realizzazione di un incavo sui travicelli in modo da far alloggiare perfettamente la figura/quadro nelle dimensioni dell’architettura. E’ meglio non sbordare con elementi pittorici oltre i registri definiti dagli elementi lignei.
3
La proposta di applicare “dei segni luminosi” sui travicelli posti sopra l’immagine mariana sul registro superiore della controparete lignea interna all’aula è meglio non farla
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L’immagine da collocare sopra la porta d’ingresso, posta in asse con il presbiterio, è stata valutata dopo aver visto una serie di proposte formulate da Gianni Di Lena. Si è ritenuto come valida la soluzione che pone al centro il Chrismon, gli angeli a corona/sostegno (4 evangelisti?) e lo sfondo dinamico a fasce concentriche. Da evitare eccessive simbologie legate alle raffigurazioni delle eminenzialità celesti.
Come tonalità viene ribadita una certa qualità neutra che si accordi con il resto dell’aula. Le figure potranno avere una fattura simile alle sinopie.
Da valutare, attraverso un nuovo bozzetto, anche in scala reale, la portata della proposta.
- Pittini 14.06.2013
Dopo la relazione dell’Architetto scrissi alcune contro-note (traggo alcuni passaggi)
I quattro Santi
devono emergere dal “biancone” disegnati e velati come derivati da un un coagulo delle venature della pietra, un eco della stessa materia (…) incisi saranno invece i nimbi con il nome rimarcato e compreso in essi.( Piuttosto sarà da verificare la fattibilità: i colpi, volendo scolpire, potrebbero staccare le lastre!
Credo che una fresatura meccanica, con trapano e punta abrasiva, possa essere l’unica strada praticabile. M’informerò in merito del caso).
Queste parti incise andranno dorate, giocoforza, a missione.
M’impegno a fare, a partire dalla collocazione definitiva della Madonna, un disegno a carboncino (cancellabile) della disposizione dei santi ed una prova di doratura (eliminabile)delle aureole con i nomi.
La Madonna col Bambino
“SEDE della SAPIENZA”che ho fatto “ a mio rischio e pericolo” sulle misure indicate dal concorso, vorrei non fosse buttata …
( materiale e tempo non sacrificabile a capricci!).
Può essere corretta o perfino ridipinta …. Migliorando o peggiorando!
Poiché non è disponibile una tavola intera nelle misure volute, facciamo che le giunture possano diventare una opportunità:
allego all’Architetto una prima idea:
un nuovo pannello, da lavorare e dipingere, che s’incastra alla tavola già dipinta di Maria, funge da supporto e da completamento ideale dello spazio.
Il tutto, autoportante, potrebbe essere assicurato alla parete col solo ausilio di zeppe. Terra e “verde” dipinti compenseranno il preesistente.
Ho lasciato volutamente due fianchi aperti sulla parete di fondo:
dovrebbe suggerire il rilievo dato alla Madre di Dio, che emerge, dinamicamente, dagli altri santi coi quali peraltro è in relazione. Il cervello, con buona pace di tutti, completa, automaticamente, e senza sforzo, quello spazio incompiuto.
Anche questo m’impegno a fare.
Riguardo la scultura antica, Pittini , all’occasione, mi ricordi un pensiero fatto a tal proposito …
2 … tavola del San Lorenzo …
sono d’accordo nell’ aggiunta in basso di quanto manca a completare lo spazio, senza pitture sbordanti. … Relativamente alle correzioni cromatiche m’impegno a risolvere.
3.Rimando per le considerazioni alla mail (13 giugno)che accompagnava la proposta per il portale d’ingresso. Ricordo semplicemente come molte culture antiche abbiano espresso la ciclicità del tempo e della luce.
Ogni anno solo all’”Assunta”la luce coinciderebbe con i “segni di colore” …
4.Ho elaborato due immagini fotografiche che precisano l’idea sul portale d’ingresso. Credo tu possa comprendere senza molte spiegazioni . … D’accordo per cromie. … di cui non abbiamo discusso.
Gli attributi delle “eminenzialità celesti”(troni,dominazioni,potestà,…)erano pensati per essere realizzati come in filigrana, ripetuti e proliferanti a fasce concentriche attorno a Cristo come una vibrazione , un polifonico inno di gloria (SANTO SANTO SANTO ) risolto nel silenzio.
Subliminali: uno vede se vuole, o può, vedere! Non comprendo la risoluta avversione,ma mi piego alla volontà di togliere “eccessive simbologie” .
IL “TROPPO STROPPIA”, ma se non si vedono?
Riguardo il bozzetto in scala reale farò il possibile, magari con cartone ondulato: la sola carta, se non intelaiata, non può reggersi a formare la” vela”.
Se con le immagini che ti mando pensi fattibile la proposta, prenderei subito due pannelli di cm 90 x altezza di circa 150-( già non mi stanno in auto!) per le ante della “ vela – nuova porta”sulle quali provare un impianto definitivo.
Ribadisco la richiesta di avere un po’ di fiducia in me
(anche la tua chiesa è nata su disegni a scala ridotta. Questa tua creatura che bene “funzionerebbe “ così, non è più tua, ma della Chiesa e per “funzionare” può aver bisogno di alcuni “inquinamenti”.
Come un figlio che alla fine è diverso da come l’abbiamo pensato e dobbiamo lasciare ….)
e ti ringrazio ancora, perché mi è veramente cara, fino a commuovermi , la paziente disponibilità al dialogo, al confronto che cerca il meglio. Anche per la TUA CREATURA.
Gianni Di Lena sabati 15 giugno 2013
CARI SANDRI,
ho riletto le mie “note a San Lorenzo”: proprio per la mia insolenza elemosino l’attenzione e la Vostra disponibilità affinché possa procedere.
GRAZIE. BUONA DOMENICA
gianni di lena
Buongiorno,
grazie alla Vostra disponibilità ho potuto procedere ai lavori del San Lorenzo a Rualis. Vi allego quanto mi è stato possibile fare.
Per il parere e completamento eventuale, nuovamente mi pongo nelle Vostre mani.
Mi permetto solo di ricordare la prossima festa liturgica del 10 agosto dedicata al Santo, occasione che potrebbe suggerire una certa, ma non obbligatoria, fretta.
GRAZIE
Allego:(fra parentesi argomenti da discutere di persona)
SAN LORENZO:
ho fatto una aggiunta alla base del pannello portandolo ad oltre 3 metri da tagliare a misura alla ricollocazione ( 6 travicelli andrebbero rimossi , due dei quali potrebbero essere utilizzati quali montanti , opportunamente piallati, per ancorare il dipinto).
Ho dorato la veste del Santo equilibrando l’insieme pittorico in considerazione della aggiunta(sagoma- graticola)
MADRE di DIO- SEDE della SAPIENZA:
ho completato lo spazio suggerito per la Madonna con l’uso di pannelli preparati e dipinti che s’incastrano in una struttura autoportante. Si è ampliato il “giardino”… Ed è stata rivista l’anatomia , ed in particolare, rifatti i piedi della Vergine, appoggiati alla terra.(I particolari e l’insieme della pittura andranno equilibrati e raccordati alle figure dei Santi)
SANTI CIVIDALESI :
la linea di terra nel pannello di Maria segna l’origine dalla quale sono partito per disegnare a carboncino le quattro figure evidenziate dai nomi ed emergenti da una “schiera di Beati”suggerita dalla presenza di aureole e altre figure appena accennate ( distribuendole , ampliando, nello spazio della parete del battistero. Il parroco, don Mario, pensa siano troppo alte …)
Ho chiesto ed ottenuto una consulenza riguardo l’incisione della pietra. Conservo qualche perplessità riguardo la tenuta della lavorazione sia a scalpello che a strumentazione. Costi- benefici.( Sarei orientato per un collegamento cromatico -ocra pallido- dallo sfondo del pannello della Madonna ai nimbi e nomi dei Santi, che non escludono, anzi contemplano, eventuali incisioni e dorature).
CHRISMON: e già collocato in loco, ma può essere rimosso.
Il “CHI RO”- d’oro- portato dagli angeli che emerge dal “fondo infinito”-cielo color fiore di cicoria- è al centro del pannello col tetramorfo dorato –tono terra Siena naturale(cerchi concentrici ai lati ?)
Sulla trabeazione del portale ho posto una striscia di carta , esempio di scrittura, con le parole:
” ANDATE …(ECCO,) IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, FINO ALLA FINE DEL MONDO.
Buongiorno Sandro,
questa mattina ho visto mons.Piussi :
” Deve andare bene all’Architetto !”.
Questa la risposta, nella sostanza, in merito a quanto ho fatto a Rualis nei giorni scorsi (mail del 24 luglio).
Non esentarti da una visita se sarai in zona possibilmente coinvolgendomi.
Ti ringrazio della attenzione e ti saluto pregando di comprendere e scusare la mia ansiosa insistenza.
gianni
Saluti Sandro
Ancora grazie e buona serata gianni ( Aggiungo oggi 2 giugno 2018: Dopo almeno una generazione non mi ero ancora aggiornato passando dall’analogico al digitale!)
Buongiorno Sandro,
le foto sono scarsissime e con il colore assai accentuato. Impietose!
Lo stesso puoi farti una idea, chiedi se non comprendi, ma per un giudizio, ti prego, aspetta a vedere dal vero.
Ti ringrazio della attenzione e della disponibilità. Un saluto gianni
vi allego la mia risposta alla nota del Di lena riguardante la sistemazione delle opere d’arte presso l’aula liturgica di Rualis. Le note e le simulazioni fotografiche sono state elaborate da me successivamente ad una visita a Rualis effettuata ieri pomeriggio con don Mario.
accompagnato dal parroco don Mario, si espongono le seguenti osservazioni:
Prima di tutto alcune riflessioni di carattere generale:
Il secondo pensiero è il seguente:
Ma veniamo nel merito e seguo l’articolato di Di Lena esposto nella sua nota del 24 luglio scorso:
Ringrazio per la fatica spesa per il sopraluogo a Rualis e per l’elaborazione del materiale conseguente.
Considerazioni in merito alla mail del 4 agosto
Relativamente al primo pensiero:
RUALIS è un cantiere aperto.
Vi ho chiesto fiducia, che in parte mi avete accordato, e Vi ringrazio di questo.
Ho fatto il possibile cercando di non fare danni: se avessi potuto procedere liberamente e completare il lavoro le osservazioni si sarebbero (forse!) limitate al necessario.
Su indicazioni insistite e precise ho acquistato materiale di qualità (mi auguro migliore di quello messo in opera nel portale dove i pannelli di multistrato si sono aperti, fortunatamente fuori vista!) ed ho fatto alcune dorature e pitture che ritengo di qualità od almeno rispondenti all’ effetto ricercato.
A queste parti non intendo rinunciare. Non mi spaventano aggiustamenti, modifiche aggiunte, incastri, …
Ho già detto, vediamole come opportunità !
” La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”. E’ troppo!?
Allora, semplicemente, riuso di materiale di qualità! Quante pietre di acquedotti o cloache romane sono oggi cattedrali o domani moschee?
Sul secondo pensiero
tutti, penso, siamo d’accordo: ogni cosa deve essere in armonia con adeguata distribuzione dei pesi.
San Lorenzo.
OK per la palma . Anch’io la vedo troppo verde, doveva risonare con la graticola che prima era nera. Troppo ancora? Troppo rosso? Troppe abrasioni?… Terrò conto!
La doratura, modulando tre quattro colorazioni di paste cerose dà un effetto cangiante.
Ho potuto vedere, lavorandoci, la tavola in tre situazioni diverse: a terra, a favore di luce e controluce. La percezione dello stesso soggetto è stata tre volte diversa , cambiando ancora al cambiare del punto di vista. La tavola va equilibrata in loco!
Il bozzetto(da sei anni), la pittura (esposta in prova per quattr’anni)hanno la croce bianca , pensata e voluta come “eco” alla croce del Risorto di Rualis , solo adesso si nota?…
La stessa veste del Santo si fa bianca lavata nel sangue del martirio.
A proposito di martirio, il mio parroco (99 anni a dicembre)che ha appeso la fotografia della “Sede della Sapienza” a fianco del suo letto, alla “Fraternitas” dove è alloggiato, come segno di gradimento , non ha risparmiato critiche alla mancanza di “segni di sofferenza” nella figura del Martire effigiato. Non fiamme. No inferno.
E’ una questione di tempi e di MODE
(Lui, a suo tempo, mi ha insegnato la differenza fra MODA e MODERNO a discriminare fra le cose che durano e quelle che passano!) …
Ho rivisto, con sorpresa ,quanto non ricordavo: le monete del San Lorenzo hanno punzonato il “CHI RHO”.
La Madonna.
Non volendo forare la parete per ancorare la tavola, ho incastrato i diversi pannelli (nuovi) a formare una struttura che è autoportante. Un paio di cunei la stabilizzano.
Giuste le osservazioni riguardo lo zoccolo, vulnerabile ai lavori di pulizia, si può pensare a soluzioni, ma quella parte, più rustica e resistente di quanto si pensi, proprio in attesa delle Vostre valutazioni, non è finita e rifinita (protetta).
La Vergine Madre è così velata dall’origine:deve essere in secondo piano!
E’ creatura che diventa sede del Creatore. Il BAMBINO unica immagine del Dio incarnato nell’aula cristiana di Rualis , è il naturale fuoco.
Se la figura della Madonna rimane sbilanciata verso l’alto, meglio! La Provvidenza suggerisce che la Creatura è destinata ad essere elevata.
Ricordo che la mia proposta per una seconda immagine “Maria Gloriosa” non è passata. Meglio così.
Nel rispetto più totale: il disegno architettonico non è compromesso. La parte inferiore “troppo complicata nei segni e negli spessori …. Unico pannello ”.No.
In una precedente nota avevo detto che avrei lasciato vuota la parte in basso a destra , e quella in alto a sinistra dello spazio mariano, lasciando al cervello l’istintivo , naturale, elementare, completamento.
Questi spazi sono invece un pretesto per il moto, per un senso dinamico, per una vibrazione,per una tensione.
Verso altro, verso l’alto (butto là:gotico, barocco, rococò,stili che hanno nell’intima struttura verticalismi e diagonali che portano ad instabilità e precarietà, ma che richiamano appieno l’atteggiamento religioso, l’abbandono fiducioso a Dio.)
Ho voluto costruire intorno alla figura della Vergine( di misura- ora sbagliata-) l’”orto concluso”
Ho già confidato a don Mario come la zona( dei complicati segni e spessori )non mi soddisfi pienamente, da un punto di vista formale, ma nella sostanza ci sono molti importanti elementi che vorrei mantenere, e meglio illustrare(giardino –parabola del seminatore- passaggi stagionali – chiesa in cammino, termine che dovrebbe sostituire il termine di chiesa militante(!) ed anche purgante (!)Perché c’è la terra, ma anche il “sottoterra”. Gli inferi…
La croce d’oro ,verso cui muovono i piedi del Bambino, scende (uguale al taglio scuro dell’ambone) a salvare Adamo(anche se non è raffigurato il teschio!)
Questa linea aspra e drammatica che denuncia la nostra misera umanità bisognosa di essere salvata è, appunto, evidenziata dal vuoto, dal salto per la mancata conclusione del pannello con il filo del travicello di spalla.
Dalla parte opposta , invece,lo spazio vuoto e pensato come preludio alla “chiesa trionfante”-“popolo in festa”.Il colore giallo pallido di spalle a Maria è il colore di raccordo con
i Santi cividalesi,
sorgerà da quel luogo e proseguirà irradiandosi e riverberando, anche con oro,a disegnare nimbi, a suggerire una moltitudine di Beati dalla quale emergono,caratterizzate dai nomi e da maggior dettaglio i Santi Donato, Paolino, Anselmo e la Benvenuta Boiani.
Il Dogma (!) della “COMUNIONE DEI SANTI”(!)è una chiave di lettura …
(Spero che don Loris, a cui vorrei mandare lo scritto, possa comprendere , condividere e sostenere la proposta).
L’altezza alla quale ho abbozzato le figure mi pare giusta specie quando le altre,varie aureole troveranno discreta distribuzione nella spazio del Battistero.
Se possibile trovare migliori condizioni di luce ,va bene, Anche a me da fastidio l’ingombro fisico del faretto.
Il Chrismon.
Ottima la soluzione alternativa di Pittini, ma solo cromaticamente.
La riproposta di allargare quel pannello blocca nuovamente ed in modo più prepotente perché più alto lo spazio del portale!
Quasi sempre le soluzioni semplici sono vincenti, ma non mi pare il caso.
C’eravamo lasciati con l’idea di cerchi concentrici,ovviamente sfumati e sfrangiati, in dissolvenza a partire dagli angeli- già volutamente sbordanti- in senso orizzontale. Chiari, del colore delle formelle della Via Crucis, e dei Santi, del colore della trabeazione che ne sottolinea l’andamento. Avrei dovuto procedere a dipingere il pannello, ma …
Le figure degli Evangelisti ,tramite dell’infinito, sono dipinte su due fogli accostati, ad imitazione delle ante della sottostante porta, muovono invece in senso verticale.
Il CHRISMON –CRISTO è il centro, fermo, stabile, certo.
Involontariamente ricorda un timone, potrebbe essere pertinente e compatibile con la figura della barca. Non mi piace!
La croce di Aquileia ( molto ab-usata, di moda, che ha ragioni assai valide per essere proposta è già presente stilizzata sulla porta del tabernacolo.
Il violetto, ancora saturo e intenso, verrà naturalmente spento dalla polvere (memento!) che anche qui, vorrà, nel tempo depositarsi.
A differenza delle stazioni della Via crucis, dove le scritte sono in altorilievo, nella fascia – architrave, essendo le parole quelle di Cristo( la chiusa del vangelo di Matteo) le farei incise, o meglio, graffite nel colore.
Mi ero ripromesso le date del 10 (San Lorenzo) e 15 (Assunta) agosto quali termini ultimi per Rualis. Poco importa se non ce la faremo!
Per un mese intero ho potuto “distrarmi”e tuffarmi nella “felicità terapeutica “ del fare.
Di questo Vi sento complici e Vi sono grato.
Proverò a rileggere prima di spedire. Voi, se potete, perdonate le mie impertinenze ed inadeguatezze che non ho filtrato , per farmi intendere.
Gianni Di Lena 5 agosto ’13
Mi fermo alla seconda pagina /su cinque dell’epistolario Pittini.
Dev’essere una forma di mania: c’è anche un epistolario Rualis.
E tanti altri epistolari “archiviatisi spontaneamente” ( basta che digiti un nome …) che vorrei eliminare per fare …spazio.
Spazio per che cosa? Posso pensare a nuovi progetti o solo reiterare ricordi ? (Come i vecchi!) ” COSE TURCHE!” (La FEDE e la RAGIONE, con Pio Paschini, si sono date la mano)
Fra qualche tempo potrebbero sopprimere la moschea di Rualis, divenuta incompatibile con la popolazione a stragrande maggioranza cristiana unita e coesa perché ” si compiace della verità”